Le voci dal campo: "la buona nutrizione" in Nepal per sconfiggere la malnutrizione infantile
Save the Children, con la guida del governo del Nepal, coordina un consorzio di sette partner nel programma Suaahara, un progetto quinquennale (2011-2016) volto a ridurre la malnutrizione nei distretti più a rischio del Nepal.
Suaahara significa "buona nutrizione" in Nepali ed è un programma multisettoriale, incentrato sulle comunità per ridurre la malnutrizione di donne e bambini durante i 1000 giorni più critici (dal concepimento al compimento del secondo anno di vita). La malnutrizione resta un serio ostacolo per la sopravvivenza, la crescita e lo sviluppo dei bambini in Nepal. Il programma è incentrato sulla famiglia per affrontare le molteplici cause della malnutrizione, ed è in linea con il Piano nazionale di Nutrizione. Utilizza un approccio integrato (interventi alimentari specifici, agricoltura, acqua e servizi igienici e promozione dei servizi per la salute) per affrontare la malnutrizione a livello familiare.
Si concentra sul cambiamento delle abitudini, promuovendo azioni e pratiche semplici da mettere in atto (ad esempio: l'aggiunta di proteine animali nel proprio regime alimentare attraverso le uova, l'allevamento di polli e la gestione di orti per avere un accesso diretto a certi tipi di alimenti, il lavarsi le mani con il sapone prima di preparare da mangiare, l'uso di acqua bollente potabile, andare regolarmente ai controlli prenatali).
Il programma nella vita dei beneficiari
Quando Rita Tilija ha partecipato a una formazione promossa all'interno del programma per la prima volta, era già incinta di tre mesi.
Ero sorpresa quando ho scoperto che i bambini dovevano essere allattati esclusivamente al seno per sei mesi senza neanche dargli acqua, dice Rita.
Rita ora conosce l'importanza delle verdure gialle e verdi per la sua dieta, è stata formata sulle corrette norme igienico-sanitari, ha iniziato a fare i controlli prenatali in modo regolare ed ha avuto una formazione adeguata per coltivare il suo orto ed allevare del pollame. Dopo la formazione ha ricevuto cinque pulcini da allevare e dei semi per iniziare a coltivare il suo orto.
Non sapevo nulla di agricoltura e oggi sono io che insegno alle madri come coltivare verdure nutrienti a casa, sorride Rita.
Malla Devi Joshi, 35 anni, era già in travaglio quando è arrivata al Centro di Salute primaria di Deulekh in Bajhang, è stata seguita e accompagnata dalla levatrice Shyamkala Panthee e poco dopo ha dato alla luce il suo quarto bambino, il primo a nascere in una struttura sanitaria.
Le donne vengono da lontano al centro sanitario di salute primaria di Deulekh. Prima che il programma Suaahara iniziasse ad organizzare gruppi di supporto per donne incinte o neo mamme, le donne del distretto non conoscevano l'importanza di ricevere cure in un centro. Il programma ha inoltre contributo a migliorare la qualità dei servizi offerti, formando ostetriche come Shyamkala, dando loro le competenze necessarie per il supporto alle nascite, sulla nutrizione e la pianificazione familiare. La Responsabile del centro, Hem Raj Bhatta dice:
C'è stato un enorme aumento del numero di parti in strutture istituzionali e di controlli prenatali realizzati dalle donne di questa comunità. Negli ultimi anni il numero di pazienti è cresciuto da 20 - 30 in un giorno a 50 -60 in un giorno.
Nel remoto villaggio Kaluketi nel distretto di Bajhang in Nepal, la famiglia Joshi, a cui per tradizione sarebbe proibito mangiare uova o carne, ha scelto di opporsi a questo costume per salvaguardare la salute della famiglia.
Prima di venire coinvolti nel programma Suaahara, afferma Deepak Raj Joshi, non avevamo mai neanche sentito il rumore che fa un pollo.
Oggi, Deepak Raj e sua moglie, Dhan Laxmi, possiedono sette grandi polli, così lei, che allatta il figlio di 17 mesi, nutre se stessa e il bambino con uova e carne. I Joshis hanno visto quasi subito i benefici della loro decisione impopolare. Deepak dice:
Il nostro secondo bambino sembra più grande e più sano del primo, è più intelligente e non ha mai avuto gravi malattie.
Dal 2011, grazie al programma Suaahara, l'incidenza dell'allattamento esclusivo al seno dei bambini sotto i sei mesi di età, è aumentata del 18% passando dal 46% al 64%. Allo stesso tempo, la prevalenza di bambini fra i 6-23 mesi che hanno un'alimentazione adeguata è passata dal 36% al 54% nei primi 25 distretti del progetto.