Che cos'è la tratta di esseri umani?
Gianfranco Ferraro per Save the Children
La tratta e lo sfruttamento sono fenomeni sommersi, con vittime che faticano a chiedere aiuto a causa della coercizione e violenza esercitati da sfruttatori e trafficanti. L'identificazione precoce delle vittime è fondamentale per offrire loro protezione e assistenza su misura, permettendo di sottrarsi in modo sicuro allo sfruttamento. In questo contesto si inserisce l’intervento del nostro progetto E.V.A, che si impegna a garantire l'emersione e la protezione di minori, ragazze e giovani donne vittime o potenziali vittime di tratta e sfruttamento. L'intervento di E.V.A si concentra sui valichi di frontiera tra Italia e Francia, Spagna e Francia, oltre ai centri di accoglienza di Parigi e Nimes.
Per fare chiarezza e comprendere nel dettaglio tutti gli aspetti del fenomeno della tratta e dello sfruttamento, abbiamo preparato una lista di termini accompagnati da brevi definizioni e spiegazioni.
Cos’è la tratta di esseri umani?
Tratta di esseri umani (in inglese trafficking in human beings) è stata internazionalmente definita nel 2000 da uno dei tre Protocolli addizionali alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine transnazionale organizzato, il cosiddetto Protocollo addizionale sulla Tratta, all’Art. 3. [1]
La tratta di essere umani, quindi, è un grave reato contro la persona e si compone di 3 fattori:
- la condotta: il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’accoglienza di persone;
- lo strumento: l’uso della forza, della coercizione, dell’abuso di potere, dello scambio di denaro o di benefici per ottenere il “consenso” della vittima;
- lo scopo: la prostituzione forzata e altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro forzato, la schiavitù, l’assegnazione e il prelievo di organi.
Qual è la differenza con il traffico di persone?
Traffico di persone (in inglese smuggling in human beings) consiste nel favorire l’ingresso illegale di una persona in un Paese in cui non è residente né cittadino, con lo scopo di ottenerne in cambio benefici finanziari o materiali. Nel traffico di persone c’è un consenso della persona trafficata, il che non esclude la possibilità di uso di forza e violenza da parte del trafficante. [2]
Cosa si intende per sfruttamento minorile?
Prima di dare la definizione di sfruttamento minorile, è utile comprendere cosa si intente per “minore vittima di tratta”: ogni individuo di età inferiore ai 18 anni reclutato, trasportato, trasferito, trattenuto o accolto a scopo di sfruttamento, all’interno o all’esterno di un Paese, con o senza coercizione, inganno, abuso di potere, abuso di autorità o altre forme di abuso. Un minore è vittima di tratta anche se non è stata usata contro di lui forza o inganno. Questa differenza si basa sul fatto che di fronte alla legge, i minori sono considerati in grado di prendere decisioni consapevoli.
Siamo di fronte ad un caso di sfruttamento minorile, quando si vogliono ottenere benefici, non necessariamente finanziari, da attività, abilità o azioni commesse da un minore attraverso l’imposizione, approfittando della condizione di vulnerabilità e bisogno del minore stesso. Lo sfruttamento minorile può sfociare anche in una situazione di sfruttamento del lavoro: durante la condizione di sfruttamento lavorativo, le persone vengono costrette da chi si approfitta del loro stato di bisogno, a lavorare in condizioni di sfruttamento. Ad esempio: lavorare senza pause e/o per molte ore consecutive per una retribuzione scarsa o nulla, spesso sotto la minaccia di punizioni e/o senza un contratto regolare, e/o in condizioni non sicure, pericolose e insalubri. Una persona può essere costretta allo sfruttamento tramite l’uso della violenza o dell’intimidazione, l’accumulo di debiti, la sottrazione dei propri documenti d’identità, la minaccia di denuncia alle autorità legate alla gestione dell’immigrazione.
Secondo la Convenzione ILO relativa alla proibizione delle forme peggiori di lavoro minorile del 1999, il lavoro minorile gravemente sfruttato consiste:
- in tutte le forme di schiavitù o pratiche analoghe alla schiavitù, quali la vendita dei minori, la servitù, l’asservimento e i matrimoni forzati;
- nel lavoro forzato o obbligatorio, compreso il reclutamento forzato o obbligatorio di minori ai fini di un loro impiego nei conflitti armati;
- nell’impiego, l’ingaggio o l’offerta del minore ai fini di prostituzione;
- nell’impiego, l’ingaggio o l’offerta del minore ai fini di attività illecite;
- in qualsiasi altro tipo di lavoro che, per sua natura o per le circostanze in cui viene svolto, rischi di compromettere la salute, la sicurezza o la moralità del minore.
Tra le forme di sfruttamento delle persone, è bene menzionare anche:
Sfruttamento sessuale: abuso effettivo o tentato di una posizione di vulnerabilità, di potere o di fiducia, per scopi sessuali, incluso il trarre profitto monetario, sociale o politico dallo sfruttamento sessuale di un’altra persona.
Sfruttamento domestico: Un lavoratore o collaboratore domestico lavora in casa del proprio datore di lavoro, svolgendo una serie di mansioni di cura casalinga. Questo accordo tra le parti diventa sfruttamento quando ci sono restrizioni al movimento del lavoratore domestico, costrizione a lavorare a lungo per una paga molto bassa. Il lavoratore potrebbe anche subire abusi fisici e sessuali o trattamenti simili alla schiavitù. La servitù domestica può essere particolarmente difficile da identificare, in quanto avviene nelle case private, ma si stima che circa 16 milioni di persone siano sfruttate nel settore privato che include il lavoro domestico.
Chi sono le vittime di tratta e sfruttamento?
Presunte vittime di tratta e sfruttamento: Una persona che, sulla base di una prima analisi delle circostanze narrate e in presenza di indicatori tipici può essere considerata una presunta vittima di tratta e/o sfruttamento. Le presunte vittime possono essere riconosciute (emergere) come persone che vivono una situazione di sfruttamento o come persone a rischio, incluso il rischio di una ri-vittimizzazione secondaria (re-trafficking).
Re-trafficking: indica una situazione in cui una vittima di tratta e sfruttamento dopo esser riuscita a fuoriuscire dalla situazione di sfruttamento (diventando una sopravvissuta) a causa di una situazione temporanea o prolungata di vulnerabilità, ricade nei vecchi o in nuovi circuiti di sfruttamento (ri-vitimizzazione secondaria).Per saperne di più leggi il nostro articolo sul fenomeno del re-trafficking.
Vittima potenziale di re-trafficking: persona a rischio di diventare vittima di re-trafficking.
Vittime di tratta e sfruttamento (T&S): persona formalmente identificata come vittima di T&S. In Italia la procedura di identificazione formale deve essere attuata e finalizzata esclusivamente dalle organizzazioni anti-tratta riconosciute e accreditate.
Minore Straniero Non Accompagnato o separato (MSNA): è il minore straniero che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili. In generale, ai minori MSNA si applicano le norme previste dall’ordinamento italiano in materia di assistenza e protezione dei minorenni.
L’identificazione delle vittime di tratta
La tratta e lo sfruttamento sono fenomeni nascosti: l’emersione e l’identificazione delle vittime rappresentano una sfida per tutti gli operatori coinvolti. Le forme di controllo, coercizione e violenza che trafficanti e sfruttatori esercitano sulle vittime sono le prime ragioni per cui le stesse vittime faticano a chiedere aiuto.
Allo stesso tempo, l’insieme di una serie di fattori, alimentano e interferiscono con il processo di identificazione delle vittime di tratta e quindi con la possibilità di offrire loro una protezione e un’assistenza su misura. Come, ad esempio, la percezione distorta ed il mancato auto-riconoscimento del loro status di vittime, i sentimenti di “gratitudine” verso chi le ha aiutate a lasciare il Paese d’origine, la paura delle conseguenze di una potenziale ribellione. Più rapido e precoce è il processo di identificazione della vittima, più efficaci sono le misure di assistenza. [3]
Da Aprile 2023, siamo impegnati nel coordinamento del “Progetto E.V.A.”, finanziato da fondi AMIF (Asylum, Migration and Integration Fund), il quale ha l’obiettivo di garantire l’emersione e la protezione di minori, ragazze e giovani donne fino a 30 anni di età, con o senza figli, che siano vittime o potenziali vittime di tratta e sfruttamento. Si tratta di un progetto internazionale, svolto in Italia, Francia e Spagna. In Italia in partenariato con Regione Veneto/ Numero Verde Anti-tratta e col Consorzio Agorà Network, costituito da enti anti-tratta. Per scoprire di più, approfondisci la pagina di Progetto E.V.A.
Numero verde nazionale anti-tratta: 800290290 è un numero verde, gratuito e attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, e disponibile in diverse lingue. L’operatore specializzato che risponde alla chiamata fornisce informazioni sui servizi di assistenza alle vittime di tratta e, su richiesta, indirizza al sistema anti-tratta locale.
Note:
[1-2] Piccoli Schiavi Invisibili 2023.pdf
Continua ad approfondire:
- Il Report "Piccoli Schiavi Invisibili 2024",
- La news "12 milioni di minori vittime di schiavitù moderna".