Giornata della Terra: 774 milioni di bambini esposti a povertà e crisi climatica

Francesco Alesi per Save the Children
Nella Giornata Mondiale della Terra, celebrata ogni anno il 22 aprile, i dati ci ricordano che circa 774 milioni di bambini - corrispondente a un terzo della popolazione infantile mondiale - è esposto al duplice rischio della povertà e della crisi climatica senza accesso al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria e all’istruzione, oltre che 766 milioni di bambini sono stati esposti a ondate di calore estreme tra luglio 2023 e giugno 2024.
Nel 2024, l’anno più caldo mai registrato negli ultimi 175 anni di misurazione delle temperature e il primo anno in cui la temperatura media globale ha superato di oltre 1,5°C i livelli preindustriali , l’Europa è stato il continente che ha registrato il riscaldamento più rapido con un aumento medio delle temperature – nel 2024 - di + 2,4 °C rispetto al periodo preindustriale ed ha registrato le inondazioni più gravi degli ultimi 12 anni.
L'impatto della crisi climatica sui più giovani
I bambini subiscono l’impatto maggiore di una crisi climatica che non hanno contributo a creare: se in alcuni Paesi stanno aumentando i ricoveri ospedalieri dei più piccoli, con un aggravio delle condizioni respiratorie come l'asma, e si registrano anche conseguenze anche sulla salute mentale e sullo sviluppo generale dei minori, in altri contesti aumentano le disuguaglianze esistenti e l'insicurezza alimentare. Nelle zone di conflitto, l'effetto combinato delle ondate di calore e delle crisi umanitarie mette ulteriormente in pericolo i bambini che già vivono in condizioni precarie. Le ondate di calore compromettono anche l'istruzione, con la chiusura delle scuole e la riduzione dell'apprendimento.
Gli effetti della crisi climatica sull'accesso all'istruzione
Nei mesi di aprile e maggio 2024, più di 210 milioni di minori hanno perso giorni di scuola a causa del caldo estremo. Nella provincia più popolosa del Pakistan, il Punjab, a maggio scorso almeno 26 milioni di minori, ovvero il 52% di tutti gli alunni del Paese che frequentano la scuola pre-primaria, primaria e secondaria, hanno saltato le lezioni a causa del caldo estremo. Considerando un periodo più lungo di tempo, si stima che tra l'inizio del 2022 e giugno 2024, 404 milioni di bambini in 81 Paesi abbiano subito l’interruzione dell’istruzione a causa della crisi climatica, con scuole costrette a chiudere provocando, in alcuni casi, la perdita in media di 28 giorni di insegnamento.
Il ruolo dei più giovani
È necessario che bambini, bambine e adolescenti siano al centro delle politiche e dei processi decisionali che riguardano il clima. A quasi 10 anni dallo storico Accordo di Parigi con cui gli Stati si sono impegnati a mantenere l’innalzamento della temperatura sotto i 2° rispetto ai livelli pre-industriali, questi obiettivi sono ancora troppo lontani. È fondamentale perciò riportare l’attenzione sulla necessità di accelerare l’azione globale verso un futuro più sostenibile.
Noi siamo impegnati a promuovere i diritti dei bambini e la partecipazione dei minori e dei giovani nelle politiche e nei processi decisionali che riguardano il clima.
È nostro dovere esortare i governi ad aumentare le proprie ambizioni e a impegnarsi per garantire un futuro sostenibile per tutte le generazioni attuali e future su un pianeta sano. I bambini e i giovani di tutto il mondo contano su di noi e chiedono di sedere al tavolo perché è in gioco il loro presente e futuro.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.