In occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, denunciamo come solo una piccola parte dell’assistenza ufficiale allo sviluppo venga utilizzato per la salute mentale dei bambini.
Il bilancio delle vittime cresce e noi stiamo lavorando instancabilmente con i partner e il governo per insegnare alle comunità come prevenire nuovi casi e rispondere rapidamente quando viene individuato un caso sospetto.
È online il Rapporto Attività 2018. Un documento fondamentale disponibile a tutti, sostenitori e non, dove c’è tutto ciò che abbiamo fatto per i bambini in Italia e nel mondo. Non solo numeri, ma anche tante storie di vite cambiate.
Il terribile massacro avvenuto ieri nel villaggio di Sobanou-Kou è solo l’ultimo caso di violenze in corso nella regione. A subirne le conseguenze maggiori, come sempre, sono soprattutto i bambini.
I cambiamenti climatici e i disastri naturali saranno la prima causa di migrazione forzata entro il 2050. La metà della popolazione che sarà forzata a spostarsi vive già in aree colpite da siccità e disastri naturali.
Nei paesi in guerra le armi esplosive provocano ferite indelebili sui bambini, fisiche e psicologiche. Oggi a Roma, davanti al Colosseo, la nostra mobilitazione insieme a 100 bambini per dire Stop alla guerra sui bambini.
A un mese dalle devastazioni del Ciclone Idai abbattuto sul Mozambico, sono gravi le condizioni psicologiche dei bambini a Beira. Parlano di morte e distruzione mentre il mondo distoglie lo sguardo.