
Emergenza terremoto Turchia e Siria
Il 6 febbraio 2023 un terremoto di magnitudo 7.8 ha devastato dieci province della Turchia e il nord della Siria
In Siria rispondiamo alla crisi umanitaria attraverso i fondi globali. Grazie ai Fondi Globali abbiamo risorse immediatamente disponibili per rispondere a crisi umanitarie. Nei contesti di emergenza umanitaria, prima interveniamo, più vite possiamo salvare.
I Fondi Globali ci consentono di sostenere una risposta veloce ed efficace, garantendo cibo, acqua, kit igienici, cure mediche, rifugi temporanei, supporto psicosociale e spazi sicuri dove bambine e bambini possono socializzare, giocare e affrontare il trauma subito.
Ci aiutano anche a mettere in piedi attività di preparazione alle emergenze prevedibili o ricorrenti, e a mettere in moto azioni di mitigazione degli effetti di queste emergenze sulle popolazioni.
Il 6 febbraio 2023 un terremoto di magnitudo 7.8 ha devastato dieci province della Turchia e il nord della Siria
In Siria oltre 400.000 bambini rischiano la malnutrizione grave a causa dei tagli agli aiuti. La sospensione degli aiuti esteri che ha costretto alla chiusura di un terzo delle nostre attività nutrizionali salvavita.
A causa dei tagli agli aiuti umanitari internazionali, più di 1,8 milioni di bambini sostenuti dai nostri progetti non potranno più accedere all’educazione. Nei contesti di emergenza l’educazione salva la vita dei bambini.
Circa 745 civili, tra cui almeno 13 bambini sono stati uccisi a Latakia e Tartus in Siria durante la peggiore escalation di violenza in quasi 14 anni di conflitto. Siamo sul campo per fornire aiuti a 45mila persone costrette ad abbandonare le loro case.
In Siria almeno 188 bambine e bambini sono stati uccisi o feriti da mine e residuati bellici esplosivi negli ultimi tre mesi: una media di due bambini al giorno. Priorità alla protezione dei bambini e accelerare il lavoro di rimozione delle mine e degli ordigni inesplosi.
A causa del terremoto in Turchia di due anni fa, un bambino su 4 sfollato deve ancora tornare a casa, mentre l’accesso ai beni di prima necessità e ai servizi come l’istruzione rimane una sfida.