Zika: 10 cose da sapere sul virus che ha colpito il Sudamerica
Il virus Zika è un flavivirus trasmesso dalle zanzare, endemico in alcune zone dell’Africa e dell’Asia, ed è stato identificato nel Pacifico del Sud in seguito a uno scoppio epidemico nell’isola di Yap degli Stati Federati di Micronesia nel 2007. Il virus Zika è balzato recentemente agli onori della cronaca per un’epidemia che si sta manifestando in Sud-America: di seguito tutto quello che c'è da sapere sul virus (fonte: Organizzazione Mondiale Sanità)
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Che cos’è Zika
È una malattia virale trasmessa dalle zanzare del genere Aedes (le stesse che trasmettono la dengue, la chikungunya e la febbre gialla) e presente nelle regioni tropicali, nelle grandi popolazioni di zanzare.
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Diffusione di Zika
I primi focolai si sono verificati in Brasile e, successivamente, il virus si è diffuso in 20 paesi dell’America centrale e meridionale: data la diffusione delle zanzare, facilitata da urbanizzazione e globalizzazione, esiste la possibilità che si verifichino, a livello globale, grandi epidemie urbane di malattia da virus Zika.
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Come si trasmette Zika
La trasmissione avviene dall’uomo malato alla zanzara che lo punge e viene a sua volta contagiata. La zanzara portatrice del virus attraverso la puntura infetta un altro uomo e così via, pur essendo possibile un contagio diretto attraverso emoderivati o per via sessuale. Il periodo di incubazione dura dai 3 ai 12 giorni.
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I sintomi di Zika
Possono includere febbre leggera, eruzioni cutanee, dolori articolari, congiuntivite e durano di norma dai 2 ai 7 giorni. L’80% delle persone infettate è comunque asintomatico.
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La diagnosi di Zika
Per la maggior parte delle persone con diagnosi di malattia da virus Zika, la diagnosi si basa sui sintomi e sull’anamnesi recente (quali punture di zanzara o viaggi in una zona affetta). La diagnosi può essere confermata attraverso esami del sangue.
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Il trattamento per chi è infetto da Zika
Non esistono vaccini o cure. La malattia raramente richiede il ricovero in ospedale: bisogna riposare e bere molti liquidi. Contro febbre e dolori articolari si può ricorrere al paracetamolo, ma non all’aspirina e all’ibuprofene.
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Per le donne incinte Zika può essere pericolosa
Se per la maggior parte delle persone Zika è paragonabile a una normale influenza, per le donne incinte è invece molto pericolosa perché si sospetta sia la causa di microcefalia nei feti. Le autorità sanitarie stanno indagando infatti su un potenziale legame tra il virus nelle donne in gravidanza e la microcefalia nei loro bambini, legame definito dall’Oms “fortemente sospetto”.
Fino a quando non si saprà di più sul legame tra Zika e microcefalia, le autorità sanitarie mondiali sconsigliano alle donne incinte di recarsi nelle zone dove Zika è endemica e consigliano a quelle che rientrano di sottoporsi a test ed ecografia.
Le donne in gravidanza o che stanno pianificando una gravidanza che abitano nei Paesi colpiti da Zika, invece, dovrebbero fare molta attenzione e proteggersi dalle punture di zanzara.
Le donne incinte che sospettano di avere la malattia da virus Zika, devono consultare il medico per un attento monitoraggio durante la gravidanza.
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Che cos’è la microcefalia
È una rara condizione in cui un bambino ha una testa piccola dovuta ad un anomalo sviluppo del cervello nel grembo materno o durante l’infanzia. Neonati e bambini con microcefalia hanno spesso problemi cerebrali durante la crescita.
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Come evitare Zika
L’unico modo per evitare Zika è difendersi dalle punture di zanzare: coprire la pelle con maniche lunghe, pantaloni e cappelli; usare repellenti; dormire protetti da zanzariere; controllare i contenitori che possono raccogliere l’acqua.
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Il rischio che Zika arrivi in Italia
Esiste: ci sono infatti 2 tipi di zanzara Aedes in grado di trasmettere il virus Zika ma, nella maggior parte dei casi, Zika si diffonde attraverso la zanzara Aedes aegypti nelle regioni tropicali e subtropicali. La zanzara Aedes aegypti di solito non sopravvive a temperature climatiche più fredde e al momento non è presente in Italia.