Siria: continuano i bombardamenti nel Ghouta orientale
Nelle ultime 48 ore i continui bombardamenti hanno ucciso almeno 100 persone, 350.000 sono intrappolate nell’enclave in mano all’opposizione e corrono gravi rischi per la loro vita.
Nella giornata di ieri 4 ospedali sono stati colpiti, tra cui una clinica per la maternità. Migliaia di famiglie, in questo momento, si trovano in rifugi sotterranei per ripararsi dai bombardamenti dove, però, anche i bambini sono senza acqua e servizi igienici, esposti al rischio di contrarre malattie.
“La situazione è a dir poco terribile. Gli attacchi aerei non si sono fermati neanche per un secondo durante tutta la notte. I bambini non hanno mai provato così tanta paura, durante la notte si sente continuamente il loro pianto impaurito. Le madri vivono nel terrore e non riescono a dormire. Ieri il Ghouta era completamente al buio, non c’era neanche una lampadina accesa, neanche una luce. La popolazione chiede l’intervento delle Nazioni unite e delle altre organizzazioni. Non vogliamo altro che la fine dei bombardamenti e degli attacchi”, ha raccontato un portavoce di Syria Relief, partner di Save the Children.
“Eravamo nel seminterrato quando abbiamo sentito un’esplosione. Siamo ritornati il giorno dopo e abbiamo trovato la nostra casa distrutta. Abbiamo iniziato a scavare tra le macerie per cercare le nostre cose e continuiamo a farlo anche adesso”, ha invece raccontato il giovane Anas.
“A causa della forza delle esplosioni, alcune persone sono state sbalzate fuori dal secondo o terzo piano delle loro case. Tra di loro anche donne e bambini con le ossa completamente rotte”, ha spiegato un operatore umanitario nel Ghouta orientale.
In vista della riunione, questa settimana, del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere della crisi in corso, chiediamo con urgenza un immediato cessate il fuoco.
“Abbiamo urgentemente bisogno di un cessate il fuoco in modo da mettere fine alle uccisioni e alle mutilazioni. Ề anche fondamentale che venga garantito l’accesso umanitario per assicurare cibo, forniture mediche e rifugi sicuri a persone che stanno sopportando il peso di questa terribile guerra che sta peggiorando ogni giorno", ha dichiarato Sonia Khush, Direttore per la risposta umanitaria di Save the Children in Siria.