Il nido come spazio di crescita e di relazioni
Pavel Teterevkov/Save the Children
Il nido rappresenta non solo un prezioso servizio educativo per la crescita delle bambine e dei bambini, ma offre anche alle famiglie la possibilità di conciliare in modo più efficace le necessità lavorative con la cura dei propri figli.
Aumentare l’offerta di asili nido e servizi per la prima infanzia, non è solo una sfida quantitativa, ma anche qualitativa: un’esigenza per sviluppo relazionale del bambino e per la costruzione di legami tra famiglie e servizi educativi. Come ci aiuta a capire Chiara Dalledonne Vandini, ricercatrice e docente presso L’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”, ente partner dei nostri Poli Millegiorni in questo articolo.
Il nido come spazio di crescita e di relazioni
La famiglia e il nido d’infanzia rappresentano i primi luoghi in cui il bambino cresce, inizia a scoprire il mondo e le prime relazioni interpersonali. In particolare, il nido è il primo spazio, al di fuori della casa, dove il bambino o la bambina intraprendono i loro primi e significativi passi nel mondo. Si tratta anche del primo luogo istituzionaleal quale si approcciano i genitori in quanto “genitori”.
Si capisce quindi quanto sia importante che il nido sia percepito dalle famiglie e dai bambini come uno spazio sicuro e accogliente. Solo attraverso queste premesse la relazione scuola-famiglia può divenire un processo di condivisione e co-costruzione in cui è fondamentale riflettere sugli spazi d’incontro, sul dialogo e sulle aspettative reciproche. L’accoglienza di bambini e famiglie nei nidi rappresenta quindi, un tassello importante non solo dal punto di vista educativo ma anche da un punto di vista relazionale (Lazzari et al., 2020). Essa si configura come il primo contatto attraverso cui costruire fiducia e condividere pratiche, ruoli e funzioni. Se bambini e genitori incontreranno un servizio accogliente sarà possibile stabilire una relazione di fiducia reciproca capace di incentivare la partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo.
Il senso di comunità tra famiglie e servizi educativi
Il nido è uno spazio che costituisce il primo ingresso dei bambini all’interno di un contesto sociale allargato, in cui è possibile anche per i genitori costruire nuove relazioni, anche con reti territoriali. Queste occasioni spesso favoriscono “dall’esterno” lo sviluppo di un senso pieno di comunità e di appartenenza, che pongono le basi per un processo di partecipazione.
Il nido: un supporto per conciliare lavoro e famiglia
Trenta posti ogni 100 bambini. È questa la situazione degli asili nido in Italia, secondo l’ultima fotografia scattata dall’Osservatorio povertà educativa #conibambini. I dati fanno riferimento all’anno 2022 e, nonostante ci sia ancoramolta strada da fare,mostrano un miglioramento rispetto all’anno precedente, quando di posti ce n’erano 28 su 100. Sono 3 punti percentuali in meno rispetto all’obiettivo del 33% concordato nel consiglio europeo di Barcellona del 2002. Molto più lontana la nuova soglia del 45%, rivista durante la pandemia dalle istituzioni europee.
Gli sforzi fatti fino ad ora sono stati notevoli: nel corso degli ultimi 10 anni l’offerta di posti in asili nido e servizi per la prima infanzia è aumentata di quasi il 10%.
Il nido svolge la fondamentale funzione di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, in un Paese in cui essere genitori, e in particolare madri, è una sfida. E sono proprio le donne a dover diventare letteralmente delle equilibriste, come le definisce il nostro rapporto sulla maternità in Italia nel 2024: una lavoratrice su 5 esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre e il 72,8% delle convalide delle dimissioni dei neogenitori riguarda le donne. Dati allarmanti in una nazione che nel 2023 ha registrato il minimo storico delle nascite, ferme sotto 400 mila e in calo del 3,6% rispetto al 2022, mentre l’età media delle donne al parto è sempre più alta, con quasi il 9% di primi nati da mamme over 40.
Il nido, dunque, oltre a essere un servizio educativo fondamentale per lo sviluppo delle bambine e dei bambini, permette alle famiglie di bilanciare le esigenze lavorative con la cura dei figli. Per conciliare lavoro e famiglia, è fondamentaleche gli orari del nido siano flessibili e capaci di adattarsi alle esigenze delle famiglie, avendo semprepresente un supporto educativo e pedagogico. In questo modo, i nidi diventano fondamentali per sostenere una maggiore equità di genere e migliorare la qualità di vita delle famiglie.
Il nido come una comunità: tra accoglienza e condivisione
I nidi d’infanzia rappresentano quindiuna base su cui costruire una dimensione comunitaria che può rappresentare un fattore protettivo soprattutto per le famiglie che provengono da contesti di fragilità sociale. Il nido diviene così un punto di riferimentocapace di supportare le esigenze di una comunità che si prende cura, sia per gli aspetti che riguardano il benessere e la crescita dei bambini, sia per accompagnare i genitori nel loro percorso.