12 anni di guerra in Siria, i terremoti e la crisi umanitaria
Il 15 marzola Siria entrerà nel suo 13° anno di conflitto. La guerra in Siria ha portato a sfollamenti multipli, povertà diffusa e milioni di bambini siriani che hanno subito ripetuti shock. Come se non bastasse, i recenti terremoti del 6 e del 20 febbraio, hanno avuto ripercussioni su almeno 8,8 milioni di persone in Siria e costretto oltre 50mila bambini/e a lasciare le proprie case, peggiorando così la grave crisi umanitaria del Paese.
Siria: la crisi umanitaria dopo 12 anni di conflitto e i terremoti
Secondo un’ultima rilevazione sui bisogni umanitari in Siria, più di 15 milioni di persone in tutto il Paese dipendevano già dagli aiuti umanitari per soddisfare i loro bisogni primari. Nel 2023, la Siria è il paese con una delle più grandi crisi di sfollati a livello globalee si stima che prima dei terremoti ci fossero 1,9 milioni di sfollati nelle sole aree controllate dall'opposizione nella Siria nord-occidentale, la maggior parte dei quali erano donne e bambini.
In seguito ai terremoti del 6 e del 20 febbraio interi quartieri nel nord della Siria sono inagibili e i rifugi collettivi sono più sovraffollati che mai. L'area più colpita dai terremoti, ospita alcune delle persone più vulnerabili del paese, che erano già state costrette a fuggire più volte dalle loro case a causa del conflitto e da una crisi economica opprimente.
Migliaia di famiglie in Siria vivono in insediamenti informali e tende improvvisate. Noi operiamo in Siria dal 2012, fornendo assistenza alle bambine e ai bambini con interventi di emergenza e salvavita, con attività di recupero che supportano il ripristino dei servizi di base e mirano a raggiungere fino all'ultimo bambino/a in difficoltà. I bambini in guerra sono sotto attacco, aiutaci a punire i crimini commessi contro di loro:
Nell'ambito della risposta al terremoto, stiamo offrendo aiuti attraverso partner, intervenendo nei governatorati di Idlib, Aleppo e Raqqa. Approfondisci il nostro intervento.
La situazione delle famiglie e dei bambini siriani
Per milioni di famiglie e bambini siriani, questa settimana segna l'inizio del tredicesimo anno di vita a fare i conti tra guerra e sfollamenti: un destino che non hanno mai scelto da soli. I bambini sono terrorizzati dai terremoti e vivono con la paura del terreno su cui camminano e dei fragili muri che un tempo chiamavano casa. Quanto ancora possono sopportare i bambini siriani?
Riscaldarsi è diventato ancora più difficile a causa della carenza di carburante ed elettricità. Le famiglie sfollate in Siria ricorrono sempre più a misure disperate per sopravvivere. Arrivano, infatti, numerose segnalazioni di bambine o bambini feriti da residuati bellici esplosivi mentre raccolgono legna da ardere. Come ci racconta Fadel, un bambino siriano di soli 10 anni e che ha vissuto in tenda la maggior parte della sua vita. Aiuta la sua famiglia di nove persone raccogliendo legna per riscaldarsi e poter cucinare: “Siamo arrivati alle tende otto anni fa. Ho un fratello di tre anni disabile. Ricordo di almeno tre volte in cui non avevamo cibo e io dormivo per la fame. Raccolgo legna da ardere tutti i giorni”.
Non possiamo accontentarci di aiutare semplicemente i più piccoli a sopravvivere nelle tende o facendo affidamento sull'assistenza umanitaria. Dopo i terremoti, dobbiamo agire per aiutare i bambini a riprendersi.
Bambini sotto attacco
Da 12 anni, le bambine e i bambini in Siria subiscono gli effetti del conflitto, come coloro che vivono in Ucraina, in Yemen e nei tanti altri teatri di guerra nel mondo. Sopravvivere è solo l'inizio per i bambini che vivono in paesi in guerra. Con la nostra campagna Bambini sotto attacco, chiediamo che i governi e le organizzazioni internazionali diano priorità alla protezione dei minori e al loro benessere.
Insieme alle iniziative della campagna Bambini sotto attacco, diffondiamo la petizione con la quale chiediamo al Governo italiano di ascoltare seriamente le bambine e i bambini vittime di gravi reati nei processi legali, di ampliare la giurisdizione universale per consentire di perseguire i responsabili di gravi violazioni dei loro diritti in qualsiasi parte del mondo, di documentare i crimini contro i minori e stanziare risorse per rafforzare i meccanismi esistenti.
Continua ad approfondire:
- Leggi il comunicato stampa.
- La campagna Bambini sotto attacco,
- Il video “Save the Survivors", basato su storie vere che mostrano la quotidianità delle bambine e dei bambini che vivono in zone di guerra,
- Il rapporto "The Forgotten Ones", lanciato nell’ambito della campagna, che denuncia il drammatico impatto fisico e psicologico della guerra sui bambini e le gravi conseguenze sulla loro crescita.