Covid-19: catastrofico l'impatto sui bambini più poveri

Sono passati sei mesi da quando l’OMS ha dichiarato la pandemia mondiale. Da quel momento, l’impatto del virus ha assunto dimensioni catastrofiche anche dal punto di vista economico e sociale.

Il Covid-19 sta infatti esacerbando ulteriormente le disuguaglianze esistenti e lasciandosi dietro una generazione perduta di bambini e in questo modo allontana anche il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Protect a generation, un nuovo rapporto

 
Attraverso i dati contenuti nel nostro nuovo rapporto “Protect a Generation”, si stima che, solo nel 2020, 117 milioni di bambini in più nel mondo potrebbero cadere in povertà; 9,7 milioni di minori rischiano di non tornare mai più a scuola, 80 milioni di bambini rischiano di non poter ricevere vaccini essenziali. Gravi conseguenze sui bambini che non risparmiano neanche il nostro Paese: entro la fine dell’anno, in Italia, 1 milione di minori in più potrebbero scivolare nella povertà assoluta, il doppio rispetto a quelli del 2019. 

Il report contiene i risultati di una vasta indagine globale che abbiamo condotto in 37 Paesi al mondo, raccogliendo le voci e le esperienze dirette di oltre 25 mila bambini e adulti coinvolti nei nostri programmi di intervento.

Questa pandemia ha un impatto disastroso sui bambini, colpendo tutte le sfere della loro vita. Ecco quali.

1. Bambini fuori dalla scuola

La chiusura delle scuole in seguito alla pandemia ha riguardato quasi il 90% di tutti gli studenti al mondo e quasi 10 milioni di bambini rischiano di non farvi più ritorno.

Più di 8 bambini su 10 hanno detto di non aver più imparato nulla o quasi nulla, 2 su 3 non hanno avuto più alcun contatto con gli insegnanti e, tra i bambini delle famiglie più povere, meno di 1 su 100 ha accesso a internet per la didattica a distanza, contro il 19% dei bambini non in povertà. Più di 1 bambino su 4, inoltre, non ha avuto accesso ad alcun tipo di materiale per studiare a distanza e tra i genitori più poveri il 37% ha detto di avere difficoltà nel poter pagare per i materiali scolastici dei figli, contro il 26% dei genitori più benestanti. 

2. Accesso a vaccini e cure mediche


Già prima della pandemia, 5,3 milioni di bambini morivano in un solo anno prima di aver compiuto i 5 anni di età, di cui più della metà per cause facilmente curabili e prevenibili, come malaria, diarrea o polmoniti.

Con l’avvento della pandemia e il collasso dei sistemi sanitari, in contesti già di per sé fragili, questi numeri rischiano di aggravarsi drasticamente. Secondo le ultime stime contenute nel rapporto, 80 milioni di bambini al mondo rischiano di non avere accesso ai normali vaccini

3. Salute alimentare e malnutrizione

 
Tra le conseguenze sociali del coronavirus, in molti paesi l’epidemia ha causato l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e la perdita di risorse economiche di molte persone.

Per questo molte famiglie non riescono più a sfamare i propri figli: quasi 2 su 3 (62%) tra quelle coinvolte nell’indagine hanno difficoltà nel reperire cibo nutriente, come carne, latte, cereali, frutta e verdura e in oltre la metà dei casi (52%) la causa è il prezzo troppo alto. Una situazione che riguarda in particolar modo i bambini e le famiglie che vivono nelle aree urbane (3 persone su 4 che risiedono in aree urbane hanno detto di avere difficoltà di questo tipo), dove peraltro vive 1 bambino su 3 tra coloro che sono colpiti da malnutrizione cronica.

4. Violenze e gender gap


La chiusura delle scuole, luoghi sicuri e protetti per i bambini, rappresenta un fattore trainante delle violenze contro i bambini. Inoltre, si alimenta il rischio che sempre più bambini, pur di aiutare economicamente le loro famiglie, siano coinvolti nel lavoro minorile e che sempre più bambine e ragazze siano costrette a sposarsi prematuramente andando incontro a gravidanze precoci pericolose per la loro stessa vita. 

Sono proprio le bambine e le ragazze ad essere le più penalizzate dalle conseguenze della pandemia: quasi 2 su ragazze su 3 (63%), tra quelle intervistate, hanno detto che dall’inizio della crisi hanno dovuto aumentare il loro impegno nelle faccende di casa, contro il 43% dei maschi, con il 20% delle ragazze – rispetto al 10% dei ragazzi – che ha detto di avere troppe faccende di cui occuparsi in casa per potersi dedicare allo studio e all’apprendimento.

Il nostro intervento di contrasto al Covid-19


Sin dalle primissime fasi della pandemia, abbiamo messo in campo un vasto piano globale di risposta al Covid-19 per proteggere i bambini, e le loro famiglie, dalle gravi conseguenze della crisi. Ad oggi, con i suoi interventi in 88 Paesi al mondo, abbiamo già raggiunto 9,1 milioni di persone, di cui 4,3 milioni di bambini. 

Per approfondire leggi il comunicato stampa.

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