Ansia e attacchi di panico tra i bambini siriani sfollati
Dopo oltre nove anni di guerra in Siria, la salute mentale dei bambini è fortemente compromessa. Tra i sintomi più frequenti, paura continua, auto-isolamento e attacchi di panico.
La paura di rientrare a casa
I traumi subiti si ripercuotono sui bambini anche per quanto riguarda l’idea di tornare nelle proprie case perché rimane viva la paura della guerra. Anche quelli che avevano il forte desiderio di ritornare, soffrono di ansia e temono la prospettiva di un rientro.
L’impatto del conflitto sul benessere emotivo dei bambini sfollati va oltre la grave angoscia iniziale dell’essere costretti a fuggire dalle proprie case distrutte e influenza ogni aspetto della loro vita. Essere costretti ad allontanarsi dalle proprie case ha strappato ai bambini, oltre alla stabilità di un tetto, anche la routine di andare a scuola, di incontrare gli amici e altre figure di sostegno nonché i modelli della routine familiare.
La salute mentale dei bambini sempre più compromessa
I bambini mostrano un’allarmante assenza di mezzi per far fronte allo stress e peggiora mano a mano che sono costretti a spostarsi. La loro autostima e la loro resilienza stanno diminuendo e molti bambini non hanno trovato il modo di rasserenarsi o semplicemente di vivere la propria infanzia appieno. Molti di loro, rifugiati fuori dalla Siria, hanno denunciato continue discriminazioni che minano ancora di più la loro sicurezza.
La conferenza di Bruxelles
La Conferenza di Bruxelles che si terrà nei prossimi giorni è un’opportunità concreta per garantire che le esigenze di protezione a lungo termine della salute mentale dei bambini siano rese prioritarie e adeguatamente finanziate. Bisogna garantire ai bambini l'aiuto di cui hanno bisogno per sentirsi al sicuro e guardare avanti con fiducia.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.