L'importanza di prevenire i rischi per limitare le conseguenze dei disastri ambientali: il caso dell'Etiopia
La mancanza di pioggia in alcuni paesi che vivono di allevamento o agricoltura è indubbiamente uno dei più grandi disastri ambientali possibili.
L'Etiopia è afflitta da significativi deficit di precipitazioni, in particolare nella parte orientale del paese, in cui la principale fonte di sussistenza è l'allevamento. I periodi di siccità sono infatti molto pericolosi in queste zone, perché non permettono la rigenerazione delle zone di pascolo.
Questo porta periodicamente a problemi di riduzione del bestiame, al calo della produzione e dei prezzi del bestiame stesso. Tutto ciò è strettamente collegato all'aumento della povertà, del tasso di malattie e del livello di malnutrizione dei bambini.
Secondo un’analisi condotta da Save the Children, tra il 2005 e il 2010 il 67% dei bambini più poveri dell’Etiopia è stato colpito dalle conseguenze negative di una calamità naturale, rispetto al 6,5% di quelli che vivevano nelle famiglie a più alto reddito.
La siccità in Etiopia è un problema destinato ad aumentare e questo rischia di generare crisi alimentari molto gravi. In situazioni come queste è fondamentale agire prima per prevenire gli effetti delle crisi. In questi casi la Disaster Risk Reduction è una teoria fondamentale da mettere in pratica per ridurre l’impatto di un disastro, studiando e sviluppando pratiche per limitare l’esposizione a una calamità, rendendo la gente e le infrastrutture meno vulnerabili e migliorando la prontezza di fronte ad eventi avversi.
Save the Children in Etiopia ha promosso la diversificazione dei mezzi di sussistenza per aumentare la resistenza delle famiglie e per favorire la partecipazione a diversi settori per la sussistenza, agricoli e non.