La guerra spiegata ai bambini

Bambini e bambine non sono isolati dal sentir parlare di ciò che accade nel mondo e sono esposti a diverse immagini di guerra. Dalla vicina guerra in Ucraina, alla violenza nei Territori Palestinesi Occupati che viviamo da mesi, a quelle “dimenticate” come la guerra in Siria e quella in Yemen.

Psicologi e pedagoghi sostengono ormai da tempo che sia necessario dire la verità ai bambini sulle questioni familiari più delicate, come lutti o separazioni, la stessa cosa dovrebbe valere per le questioni delicate come la guerra.

Come spiegare la guerra ai bambini

Innanzitutto non bisogna dimenticare di lasciare il giusto spazio alle emozioni, che possono essere anche molto forti quando si tocca un tema come la guerra. Quelle dei bambini, come la paura che certe cose possano succedere anche ai propri familiari, hanno bisogno di essere contenute e non amplificate. Quelle degli adulti, come la paura di essere inadeguati al compito, dovrebbero invece essere espresse senza timori, cercando spazi di confronto con altri adulti e un eventuale sostegno.

Un buon modo per iniziare è quello di ascoltare le domande che le bambine e i bambini hanno da fare, i loro dubbi e soprattutto le loro paure, questo ci aiuterà ad orientare il dialogo verso ciò che per loro è davvero importante conoscere.

Avvenimenti, uscite sui social o sui giornali, notizie che spesso parlano di situazioni difficili dove i bambini sono vittime della guerra. Come spiegare ad esempio la guerra a Gaza o in Ucraina alle bambine e ai bambini?

6 consigli pratici per parlare della guerra ai bambini

  1. Accompagnarli nella fruizione delle notizie sulla guerra. Può succedere che i bambini ricevano accidentalmente informazioni sul tema, in particolare dai media. Il primo punto è capire cosa ne sanno dell’argomento, che idea si sono fatti e procedere analizzando insieme la situazione e le notizie più recenti, ricordandosi di impostare una discussione appropriata alla loro età, pur senza minimizzare. Un buon metodo può essere creare nei diversi contesti educativi e a casa dei momenti in cui si analizzano insieme le notizie e, soprattutto, si lascia spazio alle loro domande.
  2. Come spiegare la guerra in Ucraina o a Gaza ai bambini? La raffigurazione mediatica può creare un immaginario su alcuni Paesi, si pensi alla Siria, legato esclusivamente al conflitto e alla distruzione. Oppure alle guerre dimenticate come la guerra in Yemen. Il dialogo sulla guerra e sulla sua assurdità potrebbe essere, invece, una buona occasione per lavorare sulla lotta al pregiudizio, raccontando i Paesi in guerra anche da un punto di vista naturalistico, culturale o letterario e facendone emergere la bellezza perduta. Per la Siria gli esempi possono essere diversi: dalla storia del sapone di Aleppo che ora un rifugiato siriano realizza in Francia, alla storia di Damasco, una delle città più antiche al mondo.
  3. Suggerire libri da leggere sul tema della guerra e della pace: le letture tematiche possono aiutarci ad affrontare questioni delicate, promuovendo una riflessione sul contributo che ognuno di noi può offrire per promuovere la pace. Abbiamo raccolto in un articolo 10 libri per bambini e ragazzi sulla pace e sulla guerra.
  4. Realizzare percorsi didattici. Se sei un insegnante puoi realizzare dei percorsi in classe, utilizzando metodologie non formali e promuovendo il protagonismo degli studenti. In occasione del nostro centenario, abbiamo elaborato la guida per insegnanti “La pace oltre la guerra”.
  5. Dare spazio alle testimonianze dei coetanei. Le storie personali hanno sempre un grande impatto sugli adulti come sui bambini e possono servire anche a comprendere meglio, sfruttando l’empatia e l’immedesimazione. La narrazione autobiografica può essere molto utile non solo per capire le condizioni dei bambini in guerra, ma anche per conoscere i loro sogni. Offriamo uno spazio dedicato alle testimonianze dei bambini nei report:
  1. Utilizzare una storia o un libro illustrato. Per parlare di un tema così delicato può essere di grande aiuto partire da una storia pensata e creata per i bambini. E, perché no, anche usare una storia scritta da loro stessi: come infatti sottolinea lo storico Bruno Maida, i bambini sono un soggetto storico che può raccontare la guerra. Alcuni spunti? Per la Siria si pensi ai disegni di Sherazad, bambina rifugiata siriana ad Idomeni.

FERMIAMO LA GUERRA SUI BAMBINI

Nell’educare alla pace non dobbiamo dimenticare che i conflitti si ripercuotono su ogni aspetto della vita dei bambini coinvolti. Per tutti loro, sopravvivere è solo l’inizio.

Oltre alle conseguenze psicologiche di tutto ciò, la guerra può rendere difficoltoso soddisfare le loro esigenze di base, come mangiare, bere o accedere alle cure mediche, e impedirgli di andare a scuola rendendoli più facilmente vittime di sfruttamento e abusi.

Ogni giorno circa 29 mila bambini sono costretti a lasciare le proprie case. I bambini nei paesi in guerra perdono tutto: i loro giocattoli, le loro case, le loro comunità, la loro sicurezza. Tutto il loro mondo. Con la campagna “Cosa salveresti?”, vogliamo far riflettere sulle sfide vissute dai bambini provenienti da zone di conflitto. 

Risorse e attività per educare alla pace

Se vuoi continuare ad approfondire l'argomento, su Arcipelago Educativo, abbiamo raccolto percorsi didattici, attività e risorse educative per affrontare a scuola e nei contesti educativi il tema della guerra e della pace.

Scopri le risorse

“C’è pure chi educa, senza nascondere l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni sviluppo ma cercando d’essere franco all'altro come a sé”.

(Danilo Dolci)

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