Essere mamma nel mondo: per molte la festa della mamma sarà un giorno in cui lottare per la vita del proprio bambino (FOTO)
Alla vigilia della festa della mamma vogliamo ricordare le innumerevoli donne per cui essere mamme non è così semplice, donne che devono lottare per la sopravvivenza dei propri bambini in contesti di disastri naturali o emergenze umanitarie. Secondo i dati del 15° rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo, che quest'anno ha esaminato in particolare l’impatto delle crisi umanitarie sul benessere e la sopravvivenza delle madri e dei loro bambini, sono ben 250 milioni i bambini con meno di 5 anni che vivono in paesi in conflitto, nei quali si concentra ben il 56% di tutte le morti materne e infantili. In tali contesti, per ogni persona che perde la vita a causa della guerra, ce ne sono da 3 a 15 che muoiono a causa di malattie, complicazioni mediche e malnutrizione.
Insieme alle guerre ci sono le catastrofi naturali, il 95% delle quali colpisce i paesi in via di sviluppo. In queste situazioni, si stima che le donne e i bambini corrano 14 volte più di un uomo il rischio di morire. A questo proposito, a sei mesi dal disastro causato dal tifone Haiyan, vogliamo riportare l'esempio di un paese come le Filippine, un paese a medio reddito che sembrava sulla buona strada per raggiungere il quarto Obiettivo del Millennio (il tasso di mortalità infantile era di 30 bambini morti prima dei 5 anni ogni 1000 nati), che aveva fatto anche notevoli passi avanti per raggiungere il 5° obiettivo, relativo alla salute delle madri (il tasso di mortalità materna era di 99 donne ogni 100.000), e che dal 2010 ha portato avanti una importante riforma per fornire la copertura sanitaria universale. Il paese negli ultimi anni è stato funestato da tre grandi tifoni che hanno messo in discussione questi fondamentali obiettivi: Washi che nel 2011 ha ucciso 1.400 persone e prodotto 430.000 sfollati, Bopha che nel 2012 ha ucciso 2000 persone e lasciato circa 1 milione senza una casa, e circa sei mesi fa, l’8 novembre 2013, Hayan, che ha colpito 16 milioni di persone, 10 milioni dei quali sono donne e bambini, uccidendone oltre 6.000 e ferendone quasi 29.000.
Essere in travaglio e partorire durante un disastro naturale è la sfida più grande che abbia mai dovuto affrontare nella mia vita. Ero così preoccupata di dover partorire nel centro di evacuazione senza medici a prendersi cura di me. La mia pressione sanguigna era molto alta, uno dei dottori disse a mio marito che la mai vita e quella del bambino erano in pericolo. Lolita, 34 Tacloban
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