Il Bilancio 2015: accogliere i bambini migranti, la storia di Imad e del piccolo Sami
I bambini migranti, rifugiati e dispersi nelle aree di crisi sono circa 14 milioni. Dall'inizio del 2015, 802.786 persone in fuga da conflitti e persecuzioni verso l'Europa, hanno raggiunto la Grecia. La nostra risposta è stata dare immediata protezione a tutti i bambini e alle loro famiglie. Il nostro aiuto ha raggiunto 227.342 persone, di cui 64.152 bambini.
Il 2015 è stato un anno importante perché con la crescita del numero di interventi e di risorse dedicate alle emergenze, si è affiancata la capacità di rispondere in modo tempestivo e appropriato al contesto, a supporto dei bambini più esposti e delle loro famiglie. Di fronte all'emergenza migranti abbiamo assistito i bambini migranti sia nei paesi d'origine che durante il loro percorso migratorio.In Grecia, ad esempio, abbiamo protetto i bambini più vulnerabili con adeguata assistenza sanitaria ed educativa ed abbiamo allestito dei rifugi temporanei dove sentirsi sicuri.
Nel campo di Idomeni, prima dell'evacuazione, erano migliaia le persone costrette al confine nord della Grecia, nella speranza di raggiungere quei paesi europei per cui hanno rischiato la vita, in un viaggio estremamente pericoloso.
Imad, sopravvissuto alla guerra e in cerca di "un'altra vita" per i sui figli, ci ha raccontato:
Ho lasciato la Siria un mese fa con tre dei miei figli. Ho dovuto lasciare il mio bambino più piccolo con la nonna perchè a tre anni era troppo piccolo per affrontare questo viaggio. Vivevamo in un'area controllata da gruppi armati: era come vivere in un vulcano. Aerei, bombe, accadeva di tutto. Sono un insegnante e volevo che i miei bambini potessero studiare, così tre anni fa, mi sono spostato in un'altra area. Siamo stati lì 10 giorni ma non c'era elettricità, cibo, niente. Non era sicuro lasciare la nostra casa, ma un giorno la polizia ci ha detto che potevamo farlo. Non era così. Un cecchino ha ucciso mia moglie di fronte ai miei bambini. Il suo corpo è rimasto in strada per tre giorni: nessuno poteva avvicinarsi perché i cecchini sparavano a chiunque si avvicinasse ai corpi. Il viaggio è stato molto duro; i miei bambini hanno avuto paura, per tutto il tempo, che io decidessi di tornare indietro. Ho pagato 1.000 dollari per lasciare la Siria e 1.500 euro per raggiungere la Grecia. Ho perso molti soldi a Lesbo e non so se starò bene ma delle persone mi hanno aiutato qui, come in questo posto dove i bambini giocano...
Abbiamo accolto anche Imad e i suoi bambini (uno di loro è il bambino della foto Sami, 8 anni) nei nostri "Spazi a misura di bambino", concepiti per aiutare i più piccoli ad affrontare e superare i traumi subiti, sia nei loro paesi di origine che durante il lungo viaggio. Uno dei perché dei nostri spazi protetti, ce lo dice Fulvia, una nostra operatrice:
La parola educazione, ritorna continuamente. Nei disegni e racconti dei bambini. Negli scambi con i genitori che incontriamo. Associata al ricordo di una maestra, di un compagno ma più spesso associata a una futura immaginaria scuola, da cui sia bambini che adulti vogliono ricominciare.