Terremoto Turchia-Siria: la situazione delle famiglie un mese dopo
Dopo un mese da questa tragedia, assistiamo ancora ad un numero sempre maggiore di persone che si riuniscono nei campi, già sovraffollati. Inoltre, alcune famiglie lottano persino per procurarsi la farina per fare il pane. “Nei pressi di Antakya, in alcuni casi, tre o quattro famiglie vivono in una sola tenda. Molti non hanno acqua pulita.” ha dichiarato Ayse Kocak, Responsabile di zona di Save the Children nella provincia di Hatay.
Un mese dal terremoto in Turchia e Siria
Un mese dopo i devastanti terremoti che hanno colpito Siria e Turchia, in cui hanno perso la vita più di 50mila persone e più di 100mila sono rimaste ferite, migliaia di famiglie vivono ancora in rifugi temporanei e faticano a procurarsi cibo e altri beni essenziali.
I terremoti del 6 e del 20 febbraio hanno colpito 24,4 milioni di persone, tra cui 6,2 milioni di bambine e bambini.
Le continue scosse di assestamento impediscono anche alle persone le cui case non sono state danneggiate dal sisma di rientrare, aumentando il numero di sfollati. Tutto ciò aggrava ulteriormente i bisogni delle comunità colpite, che hanno urgente bisogno di riparo e assistenza.
Turchia e Siria: 12 anni di conflitti e crisi economiche
La situazione in Turchia e Siria è una crisi nella crisi. I terremoti hanno devastato aree in cui i bambini e le loro famiglie stavano già affrontando enormi difficoltà a causa di 12 anni di conflitto e crisi economiche.
In alcuni distretti della Siria settentrionale fortemente colpiti dal terremoto, come Harim, Jandaris e Sheikh Al-Hadid, c’è una disponibilità limitata o nulla di generi alimentari di base. “La maggior parte delle famiglie che sono state colpite più duramente sono già state costrette a fuggire dalle loro case più volte e hanno sopportato condizioni di vita difficili. Non c'è tempo da perdere, è fondamentale aiutarle a ricostruire le loro vite ora", ha dichiarato Kathryin Achilles, Direttore di Advocacy, Media e Comunicazione di Save the Children Siria.
In Turchia, si stima che siano 2,2 milioni le persone sfollate a causa del terremoto. Intere famiglie rimaste senza casa e che in questo momento lottano per sopravvivere. Centinaia di insediamenti, costituiti da tende o container prefabbricati, sono stati allestiti in tutta Hatay e in altre province colpite dal terremoto, perché le famiglie che non sanno dove andare.
Come dalla testimonianza che ci arriva dal campo. Amani, 26 anni, e la sua famiglia di quattro persone hanno perso la loro casa nel governatorato regionale di Aleppo, in Siria. Amani ha usato il suo corpo per proteggere il figlio Ahmad di 12 anni. È rimasta intrappolata con il marito e i due figli sotto le macerie per quattro ore prima di essere salvati. La famiglia vive ora in tende fornite da una nostra organizzazione partner: "Mia figlia non dorme più. Urla e grida, pensando di essere ancora sotto le macerie. Rivive ancora il momento in cui eravamo lì. Abbiamo perso tutti i nostri averi, ora ho solo una coperta. Abbiamo bisogno di tutto. Questo momento è molto difficile per noi", ha raccontanto Amani.
Terremoto Turchia-Siria: il nostro intervento
Stiamo rispondendo all’emergenza con i partner locali, fornendo assistenza urgente e salvavita sia in Turchia che in Siria, dove finora abbiamo raggiunto più di 165 mila persone. Scopri tutto quello che c’è da sapere sul nostro intervento in Turchia e Siria.
In Turchia, stiamo sostenendo le bambine, i bambini e le loro famiglie in alcune delle province più colpite, come Hatay e Gaziantep.
Nel Nord-Ovest della Siria, insieme alle organizzazioni partner, stiamo lavorando per fornire ulteriori razioni di cibo pronte per il consumo, tende, kit di emergenza e forniture mediche.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.