Vaiolo delle scimmie: tutto quello che c’è da sapere su MPOX

Save the Children

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l'emergenza sanitaria per una nuova epidemia di vaiolo delle scimmie, o MPOX (in inglese monkeypox).

Sappiamo da decenni di esperienza che saranno le bambine e i bambini più vulnerabili a soffrire di più. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza su tutto ciò che c’è da sapere sul vaiolo delle scimmie, i sintomi, come si contrae e perché i bambini sono più a rischio.

Cos’è il vaiolo delle scimmie?

MPOX, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, è un virus contagioso che può causare dolorose lesioni cutanee.

L’ultima variante dell’Mpox, il clade 1b, è stata rilevata nella Repubblica Democratica del Congo nel settembre 2023 ed è stata recentemente trovata nei Paesi vicini e in altre parti del mondo. 
Ad oggi, secondo l’OMS, in Repubblica Democratica del Congo il vaiolo delle scimmie ha infettato almeno 18.000 persone e provocato 632 morti.

Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie?

I sintomi del vaiolo delle scimmie sono: febbre, eruzioni cutanee e lesioni su tutto il corpo, forti mal di testa e stanchezza. Nei casi più gravi, il vaiolo delle scimmie può portare a sepsi, una risposta all'infezione potenzialmente letale che richiede immediata attenzione medica specialistica.

Alcuni bambini sviluppano anche problemi respiratori e difficoltà a deglutire, e sono a maggior rischio di infezioni batteriche secondarie.

Perché i bambini sono più a rischio?

I bambini più vulnerabili saranno quelli a soffrire di più: come quelli denutriti e quelli che vivono in campi profughi affollati con accesso limitato all'acqua potabile, ai servizi igienici e all'igiene.

Le bambine e i bambini nella Repubblica Democratica del Congo hanno una probabilità di morire di vaiolo quasi 4 volte superiore a quella degli adulti [1]: i dati dell'OMS mostrano che il tasso di mortalità dei bambini di età inferiore a un anno è dell'8,6%, rispetto al 2,4% delle persone di età superiore ai 15 anni.

Inoltre, sempre l'OMS mostra che il 70% di tutti i casi nella RDC riguarda bambini sotto i 15 anni, e il 39% dei casi riguarda bambini sotto i 5 anni. [2]

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie?

La trasmissione del vaiolo delle scimmie potrebbe essere favorita dal sistema immunitario più debole dei bambini e/o dal fatto che i bambini possono avere più contatti fisici attraverso il gioco e a scuola.

Inoltre, gli operatori devono combattere lo stigma socio-culturale che circonda il virus, dovuto alla convinzione che si contrae solo attraverso il contatto sessuale

In realtà,il virus può contrarre attraverso qualsiasi contatto pelle-pelle, contatto aereo in prossimità - come il COVID-19 - e persino da superfici e oggetti contaminati come lenzuola, vestiti e utensili da cucina.

Vaiolo delle scimmie: perché può essere confuso con altre malattie

I bambini potrebbero essere esposti a un rischio maggiore a causa della stretta somiglianza di alcuni segni e sintomi del vaiolo delle scimmie con altre malattie infantili comuni, come la scabbia e la varicella, il che porta a un riconoscimento tardivo e a un ritardo nella diagnosi e nel trattamento.

Vaiolo delle scimmie in Repubblica Democratica del Congo

La rapida diffusione del vaiolo delle scimmie in Repubblica Democratica del Congo, che ha riportato circa il 90% di tutti i casi, sta mettendo a dura prova un sistema sanitario già indebolito dalle passate epidemie di Ebola e COVID-19 e dalla scarsità di personale e forniture mediche.

Il Sud Kivu è l’epicentro del virus, con quasi la metà (46%) dei nuovi casi del Paese nelle ultime quattro settimane (fino al 18 agosto), il numero più alto di qualsiasi altra provincia del Paese. Di questi, due terzi dei casi hanno riguardato bambini.

Il vaiolo delle scimmie sta aggravando una crisi umanitaria già grave, con oltre 7 milioni di sfollati, principalmente a causa del conflitto e del collasso del sistema sanitario. È fondamentale che le autorità e i donatori intensifichino le misure di controllo, in particolare gli sforzi per far arrivare i vaccini a chi ne ha bisogno, per salvare le vite dei bambini.

Cosa stiamo facendo per aiutare in RDC

Nella Repubblica Democratica del Congo, stiamo rispondendo all'epidemia di MPOX nel Nord Kivu e nel Sud Kivu attraverso:

  • sostegno ai servizi idrici, igienico-sanitari e sanitari,
  • fornendo Dispositivi di protezione individuale DPI,
  • formando i leader in materia di impegno e comunicazione,
  • sistemi di allerta comunitaria per l'identificazione e la segnalazione dei casi sospetti.

Stiamo inoltre collaborando con il governo nazionale del Burundi per un piano di risposta nazionale al crescente numero di infezioni.

Note:
[1] https://www.who.int/emergencies/disease-outbreak-news/item/2024-DON522

[2] Mpox Rapid Risk Assessment (cdc.gov)

Comunicato stampa dell'ultimo aggiornamento.

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