IMPOSSIBILE 2024: oltre la povertà minorile, i “Domani (Im)possibili”
Francesco Alesi per Save the Children
In Italia la povertà penalizza le aspirazioni dei giovani. Quasi un adolescente su dieci in Italia vive in condizioni di grave deprivazione materiale, condizione che riguarda più di centomila ragazze e ragazzi tra i 15 e i 16 anni.
Più di un ragazzo su 4 che vive in condizioni di grave deprivazione materiale pensa che non riuscirà a finire la scuola e che sarà costretto ad andare a lavorare, a fronte dell’8,9% dei coetanei. Mentre il 67,4% teme che, se anche lavorerà, non riuscirà ad avere sufficienti risorse economiche, contro il 25,9% degli adolescenti che non vivono condizioni di deprivazione.
E se le “aspirazioni” per il futuro risultano essere piuttosto comuni tra tutti i ragazzi e le ragazze, le “aspettative” sono ben diverse, poiché la condizione di povertà economica ha un peso significativo sulle aspettative di vita degli adolescenti.
Questi sono solo alcuni dei dati che emergono dalla ricerca “Domani (Im)possibili”presentata oggi nel corso della prima giornata di “IMPOSSIBILE 2024 - Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”, la biennale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
IMPOSSIBILE 2024: per costruire il futuro dei bambini
L’evento IMPOSSIBILE 2024, oggi e domani a Roma, è un momento di dialogo importante, per rendere possibile ciò che oggi sembra non esserlo: investire nel più importante capitale che abbiamo, l’infanzia e i giovani, affinché siano un volano per lo sviluppo delle società. Inoltre, siamo onorati di annunciare di aver ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.
La ricerca “Domani (Im)possibili”, l’indagine nazionale su povertà minorile e aspirazioni, è stata presentata stamattina durante la prima giornata di IMPOSSIBILE 2024, che si è aperta con la relazione introduttiva di Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children, l’intervento di Maria Teresa Bellucci, Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, e il contributo del giornalista Marco Damilano. Rivedi la diretta e tutti i momenti salienti della prima giornata su IMPOSSIBILE2024: prima giornata.
I dati emersi sono stati al centro del confronto “Povertà minorile e aspirazioni: uno sguardo sull’Italia”, presso l’Acquario Romano. L’indagine mostra come in Italia siano i giovani ad essere maggiormente colpiti dalla povertà, a causa di una grave ingiustizia generazionale. Le testimonianze dei ragazzi e delle ragazze, intervistati durante l’indagine, mettono in luce che questa condizione di privazione non solo influisce sul loro presente, ma limita anche le loro prospettive per il futuro. Ecco il video con i loro racconti:
Povertà materiale, ingiustizia generazionale, disuguaglianze territoriali, privazioni, sfiducia nel futuro, questi sono i principali temi trattati nell’indagine “Domani (Im)possibili”. All’interno, anche una ricerca curata insieme all’Ufficio studi di Caritas Italiana, sui nuclei familiari con bambini tra 0 e 3 anni in condizione di povertà assistiti dalla rete Caritas.
Povertà materiale e rinunce dei giovani in Italia
Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2023 erano 1,3 milioni i minorenni in povertà assoluta in Italia, pari ad un bambino su 7. Ad integrare questi dati, si inserisce la nostra indagine su ragazze e ragazzi di 15 e 16 anni, che rivela che quasi un adolescente su 10 si trova in condizioni di grave deprivazione economica. Una condizione di povertà in Italia che riguarda circa 108 mila adolescenti tra i 15 e 16 anni. Ecco alcuni dati principali che riportano la condizione di deprivazione materiale e sociale.
- Il 17,9% degli adolescenti afferma che i genitori hanno difficoltà a sostenere le spese cibo, vestiti e bollette.
- Il 7,6% vive in case senza riscaldamento o con il frigo vuoto, il 6,4%.
- Il 15,1% rinuncia a uscire, e una percentuale simile, cioè il 16,2%, rinuncia a fare sport, in quanto attività troppo costose.
- C’è chi non fa vacanze di più giorni per motivi economici, una condizione che riguarda il 30,8%.
- Mentre l’11,6% ammette di non poter comprare un paio di scarpe nuove anche se ne ha bisogno.
Questa condizione di povertà e deprivazione materiale, porta inevitabilmente con sé ansie e angosce generate dalle privazioni stesse. Il 37,7% degli adolescenti vede i propri genitori spesso o sempre preoccupati per le spese e il 9% racconta che chiedono aiuto ad amici e familiari o prestiti. Ciò porta i ragazzi e le ragazze a prendersi delle responsabilità, volendo aiutare la famiglia ad affrontare le spese, situazione che riguarda quasi un minore su due, il 43,7%, che cerca di risparmiare e non chiedere soldi per spese non indispensabili. Tra questi, il 18,6% svolge qualche attività lavorativa, ma uno su due ha meno di 16 anni.
Come la povertà incide sulle opportunità educative
Anche dall’esperienza del nostro lavoro, sappiamo bene come la povertà materiale incide anche sulle opportunità educative:
- quasi un adolescente su quattro, il 23,9%, ha iniziato l’anno scolastico senza aver potuto acquistare tutti i libri e il materiale scolastico,
- il 24% non può partecipare a gite scolastiche,
- il 17,4% dei ragazzi e delle ragazze non si iscrive ai corsi di lingue perché troppo costosi.
La ricerca “Domani (Im)possibili” mostra che la povertà materiale e educativa sono strettamente collegate. Molti minori non hanno a disposizione le risorse necessarie per studiare da casa, come per il 15% degli adolescenti intervistati che non dispone di uno spazio tranquillo, l’8,8% di una scrivania e l’8,4% di uno smartphone. Inoltre, mancano aree verdi per il 24,2% degli intervistati, insieme agli spazi di aggregazione, luoghi dove fare sport e servizi come biblioteche e cinema. Il 36,6% dei ragazzi e ragazze si sentono insicuri a uscire da solo nel suo quartiere, ma la situazione è difficile anche per spostarsi con i mezzi pubblici in altri comuni.
Le aspirazioni e le aspettative dei giovani in italia
In cima alle aspirazioni dei 15-16enni intervistati c’è un lavoro stabile per il 94,2%, che permetta loro di guadagnare il giusto per provvedere ai bisogni materiali propri e della famiglia (91,5%) e che sia gratificante e in linea con i propri interessi. Altrettanto importante, per il 93,1% è il desiderio di avere in futuro una famiglia dove ci si vuole bene, una casa confortevole (93%) e buoni amici con tempo da dedicargli (90,4%) e per molti, il 79,4%, avere dei figli ed essere un buon genitore.
Purtroppo, però, passando dai desideri alle aspettative concrete, gli orizzonti sembrano restringersi per molti, infatti, a prescindere dalla condizione economica, almeno uno su 4 è già rassegnato a mettere da parte le sue aspirazioni pensando di non poter esaudire i propri sogni, mentre 23,9% sa di dover rinunciare a mettere a frutto il proprio talento.
Giovani in povertà, tra scuola, lavoro e altri sogni
Nella forbice tra aspirazioni e aspettative, la distanza si fa ancora più profonda quando i percorsi di vita riguardano gli adolescenti in condizioni di grave deprivazione, a partire dalle aspettative sull’istruzione:
- più di un adolescente su 4 in difficoltà economiche, ovvero il 28,1%, afferma che non concluderà la scuola e andrà a lavorare, a fronte dell’8,9% dei coetanei più abbienti.
- Il 43,6% vorrebbe andare all’università ma non è certo di potersela permettere, rispetto al 10,7% di chi vive migliori condizioni economiche.
I ragazzi che vivono in condizioni di disagio economico hanno un’alta consapevolezza sugli ostacoli che dovranno affrontare nel loro accesso al mondo del lavoro. Il gap tra aspirazioni e aspettative concrete di avere un lavoro ben retribuito è infatti molto maggiore per questi ragazzi rispetto ai coetanei che vivono in condizioni economiche migliori. Vediamo alcuni dati dalla ricerca:
- il 67,4% degli adolescenti in condizione di deprivazione materiale teme che, se anche ne troverà un lavoro, non riuscirà a guadagnare abbastanza, a fronte del 25,9% dei coetanei più benestanti,
- il 67,3% teme di non riuscire a trovare un lavoro dignitoso, privo di sfruttamento, contro invece il 35,8% dei giovani in condizioni migliori,
- ancor più significativa la relazione tra la deprivazione e l’aspettativa di potersi realizzare. Se quasi il 74,9% dei minori in condizioni socioeconomiche favorevoli è convinto che riuscirà a fare ciò che desidera nella vita, la percentuale scende per i minori in svantaggio socioeconomico arrivando al 54,7%.
Secondo la ricerca, le ragazze, indipendentemente dalla situazione economica, sono le più scoraggiate.
- Anche se hanno aspettative elevate sugli studi: il 69,4% delle ragazze pensa di frequentare sicuramente l’università, quasi 30 punti percentuali in più rispetto al 40,7% dei ragazzi.
- Hanno invece poca fiducia nel trovare un lavoro dignitoso e nel realizzare i propri desideri: il 46,1% crede che non riuscirà a trovare un lavoro dignitoso rispetto al 30,5% dei maschi.
- Il 35,5% delle ragazze teme che il suo futuro lavoro non le garantirà risorse economiche adeguate, contro il 23,8% tra i ragazzi.
- Quasi una su 3 dichiara che non riuscirà a fare ciò che desidera, contro il 24,3% dei ragazzi.
Tra chi vive in piccoli comuni sono più numerosi gli adolescenti che vedono il proprio futuro in un altro comune o città. Lo stesso vale per chi vive nelle regioni del Sud e nelle Isole. Tra gli adolescenti con background migratorio è più forte il desiderio di trasferirsi all’estero. Il 58,7% dei minori di seconda generazione vuole infatti andare a vivere in un altro Paese.
"È inaccettabile vedere adolescenti in condizioni di grave deprivazione economica, già consapevoli di fronte agli ostacoli da superare per trasformare le loro aspirazioni in un concreto progetto di vita. Ragazze e ragazzi che pensano di dover lasciare la scuola per andare a lavorare, temono di non potersi permettere l’università e di non ottenere domani un lavoro dignitoso. È un allarme che non deve rimanere inascoltato", ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children.
Giovani e sfide future
Come abbiamo ampiamente visto nella nostra indagine, gli adolescenti sono consapevoli delle disuguaglianze presenti in Italia, con la maggior parte che pensa che chi vive in famiglie con difficoltà economiche incontrerà più ostacoli. In aggiunta, i giovani intervistati, più del 40%, fanno i conti anche con sentimenti negativi. Tra questi, 24,8% prova ansia, il 5,8% sfiducia e 12,1% addirittura paura.
Le principali sfide future che vedono i giovani sono:
- Crisi climatica: per il 43,2% degli adolescenti, rappresenta la sfida più importante che la loro generazione dovrà affrontare.
- Intelligenza Artificiale: per il 37,1% dei giovani l’Intelligenza Artificiale rappresenta la seconda sfida generazionale.
- A queste seguono le discriminazioni e la violenza, per il 34,8%, e dalla crisi economica per il 32%, e le disuguaglianze che ne derivano per il 30,9%. Anche la solitudine e il disagio psicologico (30,6%) vengono vissute come problematiche di rilievo, mentre migrazioni (23,2%) e calo delle nascite (12,1%) sono percepite come temi minori.
- Molti giovani sono sfiduciati nei confronti delle istituzioni e della loro capacità di introdurre politiche per ridurre le disuguaglianze. Alle istituzioni pubbliche più della metà degli adolescenti chiede misure di sostegno economico per le famiglie in condizioni di povertà, e il 49,4% chiede di dare priorità al benessere psicologico con la richiesta di supporto psicologico gratuito per tutti i ragazzi e le ragazze.
Inoltre, viene richiesto dal 48,7%, un supporto economico per proseguire gli studi e da una percentuale simile, il 48,6%, libri scolastici gratuiti, dispositivi digitali o materiale per la scuola o per corsi di formazione. Particolare importanza rivestono anche le misure a sostegno della copertura delle spese universitarie e degli alloggi per i fuori sede che non possono permetterseli, per il 43% degli adolescenti, insieme ad un posto di lavoro una volta finita la scuola (42,8%) e una retribuzione adeguata e un contratto stabile per i lavoratori (42,8%).
L’indagine sulle famiglie con bambini 0-3 anni in condizioni di povertà
“Domani (Im)possibili” contiene anche una ricerca realizzata in collaborazione con l’Ufficio studi Caritas Italiana sui nuclei familiari in condizione di povertà con bambini tra 0 e 3 anni assistiti dalla rete Caritas. L’indagine evidenzia come le privazioni economiche possano influire in modo significativo sullo sviluppo delle bambine e dei bambini già dai primi mille giorni di vita. Dall’indagine emergono evidenti le difficoltà materiali che affrontano ogni giorno, come:
- l’acquisto di prodotti di uso quotidiano, come pannolini, tocca il 58,5% degli assistiti,
- l’acquisto di abiti per bambini pesa al 52,3%, o alimenti per neonati come il latte in polvere, al 40,8%,
- il 40,3% dei genitori dichiara di avere difficoltà a provvedere a visite specialistiche pediatriche private,
- il 38,3% manifesta fatiche nell’acquisto di medicinali o ausili medici per neonati, specie se in presenza di disabilità o disturbi del linguaggio.
A queste principali difficoltà, che pesano sui bilanci delle famiglie in condizioni di grave disagio economico, si aggiungono: l’acquisto di giocattoli per i propri figli (37,2%), il pagamento delle rette per gli asili nido o degli spazi baby (38,6% dei nuclei) e anche, in casi di necessità, il compenso di eventuali servizi di baby-sitting (32,4%).
I problemi economici costringono le famiglie anche ad altri tipi di rinunce. Circa due su tre degli intervistati dichiara di essere costretto a rinunciare a opportunità formative e di lavoro non potendo lasciare il/i figlio/i a nessuno. Una percentuale che sale al 69,5% per le donne (53,3% degli uomini), dimostrando ancora una volta come il lavoro di cura pesa maggiormente sulle loro spalle. Inoltre, il 38,2% afferma di trovarsi costretto a rinunciare ad attività ricreative per i propri figli, come ad esempio festeggiare il compleanno.
In riferimento ai servizi per l’infanzia, il 25,5% dei genitori intervistati dichiara di avere iscritto il proprio figlio o i propri figli al nido. Chi ha deciso di non optare per l’iscrizione lo fa perché spesso se ne occupa la mamma disoccupata o inoccupata (69,4%), oppure a causa della retta troppo alta (27,4%).
"È urgente intervenire per garantire alle bambine, ai bambini e agli adolescenti reali opportunità di crescita, superando le disuguaglianze legate alla condizione di origine – dichiara Raffaela Milano, Direttrice Ricerche e Formazione di Save the Children - Occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a partire dall’accesso alla mensa scolastica, il tempo pieno alle scuole primarie, la gratuità dei libri scolastici e il diritto allo studio universitario".
Constare la povertà minorile: le raccomandazioni
A seguito della nostra indagine nazionale su povertà minorile e aspirazioni, riteniamo necessario definire un percorso di investimenti per l’infanzia e l’adolescenza, all’interno di un piano organico di contrasto alle disuguaglianze e alla povertà minorile.
Gli investimenti dovrebbero concentrarsi in particolare sulla definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), sull’istituzione di un Fondo nazionale per il sostegno alle aspirazioni di bambini, bambine e adolescenti, con l’obiettivo di assicurare una dote educativa per la fruizione di prestazioni e servizi di natura culturale, sportiva, ludico-ricreativa e di promozione della persona e sull’estensione per tutti i nuclei familiari con minori tra 0 e 3 anni (la fascia di età più colpita dalla povertà) dell’incremento dell’assegno unico e universale nella misura del 50% (oggi previsto solo per i nuclei familiari con minori nel primo anno di vita o fino a tre anni solo per le famiglie numerose), a prescindere dalla soglia ISEE e dal numero di figli presenti nel nucleo familiare.
Altre sfide di IMPOSSIBILE 2024
IMPOSSIBILE 2024, la biennale dei diritti dell’infanzia, proseguirà oggi pomeriggio con 4 workshop tematici, presso la nostra sede.
Questa sera si svolgerà il Charity Gala “Una notte per l’IMPOSSIBILE”, una cena di sensibilizzazione e raccolta fondi per sostenere i nostri interventi per i bambini e le famiglie che vivono in contesti di guerra. Visita la pagina per scoprire cosa accadrà.
Domattina, sempre presso l’Acquario Romano, l’evento proseguirà con una sessione dedicata alla cooperazione internazionale con l’Africa. Conosci i nomi degli esperti e il programma delle planarie.
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Per approfondire, leggi il comunicato stampa.