Scontri in Sudan: le sofferenze dei bambini nei loro disegni
Le bambine e i bambini in fuga dalle violenze in Sudan esprimono il devastante impatto sulle loro vite e sulla loro salute mentale, dopo due mesi di pesanti combattimenti, in una serie di disegni. Immagini di veicoli militari, strade disseminate di proiettili, e poi i morti, case bombardate e volti afflitti.
L’impatto degli scontri in Sudan nei disegni dei bambini
I disegni sono stati realizzati dalle bambine e dai bambini nell'ambito di un programma di sostegno psicosociale gestito nei nostri Spazi a Misura di Bambino per aiutare i più piccoli a elaborare ciò di cui sono stati testimoni negli ultimi due mesi di violenza. Le bambine e i bambini che arrivano negli spazi sono emotivamente e psicologicamente colpiti dalla guerra, come Maha di 12 anni, che ha vagato per giorni per le strade con le sue due sorelle maggiori, coinvolte nell'assalto al Libya Souq. Gli operatori dello Spazio, ci raccontano che sorella maggiore Reem cercava di coprire gli occhi delle sorelle per non vedere le persone uccise. Ma nel modo in cui parla Maha e dal suo comportamento, si percepisce quanto tutto questo l'abbia profondamente colpita.
Nei disegni dei bambini la loro vita spezzata
Secondo i dati più recenti a disposizione, negli ultimi due mesi più di 1,9 milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case e si stima che circa la metà siano bambine/i. Dal nostro programma di sostegno psicosociale gestito nei nostri Spazi a Misura di Bambino, ci arrivano altre storie, altre immagini che raffigurano scene di vita dei bambini durante gli scontri in Sudan.
Maram, di 17 anni, ha disegnato un veicolo militare che spara a un bambino nascosto su un albero, mentre altri due bambini giacciono a terra morti. Lei è fuggita da Khartoum e ora si trova con la sua famiglia in un nostro rifugio. Nel suo disegno, c’è anche un missile terra-aria sparato in direzione del bambino sull'albero, mentre un altro coetaneo guarda da lontano, impotente, con le mani dietro di sé. "Ho visto queste scene durante la fuga. Ho il cuore spezzato perchè siamo dovuti fuggire dalla nostra casa e venire qui nel rifugio”, ha raccontato. “Se avessi una bacchetta magica, renderei tutte le famiglie uguali e nessuna migliore delle altre. Voglio diventare un'artista e vorrei che tutti avessero una casa e vivessero vicini gli uni agli altri".
Nel mondo dei grandi, purtroppo la bacchetta magica non esiste ma ci impegniamo ogni giorno per realizzare il desiderio di Maram. In vista di un'importante conferenza di raccolta fondi che si terrà lunedì 19 giugno a New York, chiediamo alla comunità internazionale di aumentare e impegnare rapidamente i finanziamenti e le risorse per rispondere alle esigenze critiche sia in Sudan che nei Paesi limitrofi.
Il nostro intervento
Operiamo in Sudan dal 1983. Nel 2022, abbiamo raggiunto 2,1 milioni di persone, di cui 1,5 milioni bambini, con una programmazione incentrata sulla protezione dell'infanzia, sull'accesso a un'istruzione di qualità, sul sostegno alla salute e alla nutrizione e sulla risposta alle emergenze.
Attualmente, continuiamo a sostenere le bambine, i bambini e le loro famiglie in cinque Stati (Mar Rosso, Kordofan, Gedaref, Sennar, Nilo Blu), fornendo assistenza sanitaria, nutrizionale, educativa, di protezione dell'infanzia e di sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza: questo include un sostegno continuo attraverso 108 strutture sanitarie primarie e 176 scuole in tutto il Paese.
Il mese scorso, abbiamo inoltre iniziato il nostro intervento in risposta all’emergenza per gli sfollati interni nello stato di Gezira, a 50 miglia a sud di Khartoum, pianificando di raggiungere almeno 4.100 sfollati con attività di protezione dell'infanzia, cure mediche di emergenza (attraverso una clinica sanitaria mobile) e la distribuzione di articoli igienici essenziali. Sosteniamo i rifugiati sudanesi in Egitto e Sud Sudan. Durante i precedenti conflitti localizzati nel Paese, ad esempio negli Stati del Blue Nile e del Darfur occidentale, sono stati creati Spazi a Misura di Bambino in varie località, che rimangono uno degli strumenti chiave per sostenere tutti i bambini e identificare quelli che hanno bisogno di un supporto psicologico più duraturo e specializzato.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.