Ripartire dagli studenti per superare la crisi
Con il seminario online "Ripartire dagli studenti per superare la crisi" ha preso ufficialmente avvio il nuovo triennio di attività di Fuoriclasse in Movimento, la rete di 170 scuole in tutta Italia che promuove la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze per prevenire il rischio di dispersione scolastica.
L’impatto della pandemia nel rientro a scuola
Anche quest’anno la scuola fa i conti con le conseguenze della pandemia e i docenti si trovano a far fronte agli effetti che la crisi ha avuto sugli studenti e sulle studentesse: un sondaggio che abbiamo condotto tra oltre mille docenti, per la maggior parte della scuola primaria e secondaria di primo grado, sono emersi diversi aspetti preoccupanti: oltre la metà degli insegnanti ha rilevato negli studenti una perdita generale degli apprendimenti, 1 su 4 ha notato l’emersione di disturbi psicologici in almeno un caso tra i suoi studenti, 1 su 5 constata un forte impatto della povertà su famiglie e studenti, Il 6,5 % dei docenti consultati segnalano nella propria scuola almeno un caso di abbandono scolastico.
Nonostante queste difficoltà, speranza, fiducia ed entusiasmo sono gli stati d’animo che hanno caratterizzato la maggior parte dei docenti consultati.
Fuoriclasse in Movimento: docenti e studenti insieme per generare cambiamento
Durante l’emergenza i ragazzi e le ragazze sono stati invisibili davanti alle scelte che li hanno riguardati. Il progetto Fuoriclasse in Movimento vede come traiettorie principali per favorire il benessere scolastico, il protagonismo degli studenti, l’innovazione didattica e le reti territoriali.
Promuovere il protagonismo degli studenti e l’innovazione didattica a scuola
Sappiamo che la partecipazione, il vivere in modo attivo la scuola e poter cambiare le cose che non vanno, sono una condizione per prevenire efficacemente la dispersione scolastica. Il protagonismo degli studenti è garantito in particolar modo attraverso l’attività dei Consigli Fuoriclasse, in cui rappresentanze di studenti e docenti lavorano insieme per individuare soluzioni condivise per migliorare la scuola.
Come ci ha ricordato durante il seminario online Riccardo Giuliano, Docente Supporter di Fuoriclasse in Movimento, la funzione del docente ha a che fare con il ruolo di guida. La guida sa mettersi in ascolto dei ragazzi e delle ragazze e adatta il proprio lavoro anche sulla base dei bisogni che emergono. Attraverso questo progetto si riesce a dare voce anche a chi pensa di non avere voce: ragazze e ragazzi che tendono a stare ai margini, ad allontanarsi dalla scuola o che sono demotivati. Dare ai ragazzi e alle ragazze il senso del possibile, smentire la sensazione dell’ineluttabile e indicare una strada diversa da percorrere offre agli studenti nuove prospettive sul proprio futuro e sul proprio rapporto con la scuola e con i docenti.
Qualche volta può voler dire cambiare il setting d’aula, come fare lezione in un giardino all’aperto, qualche volta significa accogliere le richieste rispetto ai tempi e modalità nel fare la ricreazione, altre volte significherà aggiungere una rastrelliera per le biciclette all’uscita da scuola e ancora proporre lezioni aperte, lavori di gruppo o laboratori sia didattici, sia dedicati ad aspetti della relazione. Ogni classe troverà la sua strada per vivere meglio la scuola se come adulti sapremo metterci in ascolto.
Quando parliamo di innovazione didattica, non pensiamo soltanto al ruolo, comunque prezioso, del digitale nella scuola. Immaginiamo l’innovazione didattica pensando a pratiche educative e didattiche centrate sui soggetti, che superano la lezione frontale o il programma da svolgere, per prediligere una didattica della ricerca, classi aperte e laboratoriali, attività cooperative e di gruppo, che non lascino indietro nessuno, spazi di protagonismo degli studenti che li aiutino ad assumere ruoli di responsabilità e autonomia, capacità di autovalutazione e di fare delle scelte. Un’attività di Fuoriclasse in Movimento che aiuta la scuola ad essere palestra di innovazione didattica è quella dei tutoraggi pedagogici, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE).
Ruolo della scuola è anche quello di essere strumento di democrazia per favorire il superamento delle disuguaglianze, ma questo è possibile soltanto mettendosi in rete con il territorio.
La scuola non può rimanere chiusa in se stessa: attraverso l’esperienza dei patti educativi territoriali, insieme alle istituzioni, alle associazioni, a realtà educative, culturali, sportive, sociali può garantire davvero il diritto ad un’educazione di qualità per tutti e tutte.