Partecipare si può! La partecipazione e l'ascolto dei minori migranti in arrivo via mare
Pubblichiamo oggi la testimonianza di Niccolò Gargaglia per raccontare la sua esperienza nella promozione di attività di partecipazione con i Minori Migranti arrivati nel nostro Paese via mare.
L’incontro è stato bellissimo perché ho avuto la possibilità di esprimere come mi sento e cosa voglio nel presente e in futuro Gambia – Puglia, 17 anni
Dal 2008, Save the Children interviene, nell’ambito del Progetto Praesidium (finalizzato al potenziamento delle capacità delle Autorità italiane nella gestione dei flussi migratori misti) in tutti i luoghi di arrivo dei migranti via mare per offrire protezione e supporto ai minori, attraverso attività di informativa legale, mediazione culturale, monitoraggio delle procedure e delle condizioni di accoglienza, nonché supporto alle Autorità nell’individuazione di specifiche vulnerabilità.
Nella realizzazione di tale intervento, negli anni, è emersa, con sempre maggior forza, la necessità dei minori migranti, soprattutto se non accompagnati, di condividere le proprie esperienze, spesso traumatiche, di raccontare di sé e delle difficoltà che hanno vissuto o stavano vivendo (come quando si protraeva molto più tempo del previsto il periodo di permanenza in strutture adibite alla prima accoglienza, in attesa del trasferimento nelle comunità per minori, in condizioni di accoglienza del tutto inadeguate), nonché delle aspirazioni legate al proprio progetto migratorio, nello spirito della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (1989).
Per questo motivo, Save the Children ha aumentato i propri sforzi per garantire loro di essere ascoltati, anche da parte delle Istituzioni, e per fare in modo che le loro opinioni fossero prese in debita considerazione, sia attraverso la sperimentazione di attività e percorsi strutturati di consultazione nel CPSA di Lampedusa e nelle strutture adibite alla prima accoglienza in Sicilia, sia supportando le comunità alloggio per minori nell’elaborazione e realizzazione di buone pratiche di partecipazione.
A partire dalla pluriennale esperienza maturata in frontiera sud nell’ambito del Progetto Praesidium, Save the Children, grazie all’incontro con altre esperienze realizzate in questo ambito, ha accresciuto la consapevolezza dell’impatto positivo che la partecipazione può avere anche nelle strutture adibite alla prima accoglienza e nelle comunità per minori.
In particolare, nel 2014 ha promosso attività di partecipazione in 8 strutture adibite all’accoglienza temporanea della Regione Sicilia ed ha coinvolto 32 operatori di 21 comunità e Sprar per minori in Sicilia, Puglia e Calabria, approfondendo il tema della partecipazione in momenti di formazione e confronto e promuovendo la realizzazione di 20 percorsi di partecipazione, riuscendo così a raggiungere più di 600 minori stranieri non accompagnati.
In tali spazi di decompressione e ascolto strutturati i minori hanno avuto la possibilità di esprimere le proprie opinioni, di essere informati, di prendere parte alle decisioni che li riguardano e di essere seriamente ascoltati e presi in considerazione per quello che dicono.
Mi piacciono questi incontri per molte ragioni se miglioreranno la mia capacità di essere grande nella vita. Mi piace chiedere il vostro aiuto per la mia determinazione nel calcio, perché questa è la mia vita. Nigeria – Sicilia, 16 anni
La finalità è stata quella di promuovere e diffondere la cultura della partecipazione e le pratiche ad essa collegate in tutti i contesti, siano essi istituzionali o informali, al fine di contribuire al radicamento nella società, di un’idea di partecipazione dei bambini/adolescenti non come privilegio da concedere da parte degli adulti, o un merito da conquistare da parte dei minori, ma come metodologia d’intervento che valorizza, potenzia e responsabilizza i bambini e gli adolescenti in quanto attori di diritto.
Tale coinvolgimento ha costituito la base per la creazione di materiali utili e significativi in quanto aderenti alle realtà specifiche delle strutture adibite all’accoglienza temporanea e alle comunità e quindi, utili ad un vero e importante cambiamento nella vita dei minori non accompagnati che vivono in Italia.
Tutti gli strumenti sviluppati e sperimentati sono stati raccolti in un manuale pubblicato da Save the Children Italia scaricabile dal seguente link.
Un ringraziamento speciale a tutti i minori migranti, gli operatori e le operatrici che hanno condiviso con i Team di Save the Children le loro storie e le loro esperienze.