Mortalità infantile: i fattori di rischio trasmessi dalle mamme
Dal 1990 il tasso di mortalità infantile è notevolmente diminuito, ma è aumentata l'incidenza delle morti nei primi 28 giorni di vita e molte volte le cause vanno purtroppo ricercate in fattori di rischio trasmessi della mamma. Infezioni non curate durante la gravidanza, un quadro clinico sfavorevole, uno stile di vita e alimentare non adatto a una gestante, un fisico già messo duramente alla prova per poter accogliere un'altra vita, sono tutte condizioni che possono influenzare la salute del bambino durante la gravidanza.
I fattori di rischio di eredità materna
Dal momento che molti dei problemi che possono compromettere la salute del piccolo sono collegati alle condizioni in cui la mamma affronta la gravidanza e il parto, intervenire su questi fattori è importantissimo per prevenire la mortalità infantile, ma anche quella materna.
La storia di Kamala è un esempio di come prendersi cura della mamma, significhi prendersi cura del bambino.
Kamala ha 18 anni ed è al suo secondo tentativo di gravidanza. Un anno fa ha perso il suo primo figlio a 4 giorni di vita a causa di una violenta polmonite. Per questo adesso ha deciso di prepararsi al parto grazie al presidio sanitario di Save the Children. Segue una dieta molto sana, ha fatto tutte e quattro le visite prenatali, i vaccini antitetano e assume regolarmente ferro. A breve partorirà, ma ora non ha paura. È felice ed è consapevole che in questo modo si sta prendendo cura di se stessa e del suo bambino.