Le voci dei volontari: Benedetta, 8 anni e la sua canzone per la pace
Volontariato in Save the Children vuol dire prima di tutto cuore e passione; abbiamo 34 gruppi informali di volontari in tutta Italia che durante l’anno organizzano eventi di sensibilizzazione o raccolta fondi; persone che trovano tempo di incontrarsi, aggiornarsi sui nostri progetti, organizzarsi e con tanta creatività portare Save the Children nel proprio territorio con idee e proposte per i più piccoli.
Questo è quello che è accaduto anche a Verona il 5 marzo scorso. Con uno splendido concerto di raccolta fondi per “l’Emergenza bambini in Fuga”. I protagonisti di questo concerto erano i bambini di A.LI.VE. l’accademia Lirica di Verona. Quello che volevo raccontare oggi sono i ricordi e le emozioni di Benedetta, bimba di 8 anni che in poche parole ha regalato a tutti noi il senso delle centinaia di eventi (168 nel 2015) che in tutta Italia organizzano i nostri volontari. Grazie Benedetta, grazie di cuore.
“La sera di sabato 5 marzo 2016, con mamma e papà, siamo andati al Palazzo della Gran Guardia, in Piazza Brà, in occasione del Concerto di beneficenza per Save the Children dove il coro voci bianche A.LI.VE., di cui faccio parte, si esibiva.
Quella sera pioveva molto ed io non sapevo ancora perché eravamo andati lì nonostante il giorno prima la mamma me lo avesse spiegato. Appena entrata mi sono subito rallegrata vedendo tutti quei palloncini rossi appesi con la scritta in bianco Save the Children ed un omino con le braccia aperte che a me sembrava volesse accogliere noi e tutte le famiglie e i bambini della Siria che stavano fuggendo dai loro paesi a causa delle peggiori guerre possibili. Una volta spente le luci sul pubblico, noi siamo saliti, in due file, alle estremità del palco, mentre facevamo l’inchino al tre del nostro bravissimo maestro Paolo, sullo sfondo passavano le immagini della triste realtà di queste famiglie e dei bambini siriani.
In quel momento mi sono resa conto dell’importanza della serata e così, tra me e me, ho pensato che l’unica cosa che avrei potuto fare io, come bambina, per aiutare quelle famiglie e quei bambini era impegnarmi e cantare bene per loro con la speranza di poterli rallegrare se mai avessero avuto la possibilità di vederci tramite un video così come noi abbiamo visto loro.
Sempre sul palco ci hanno raccontato di quello che fanno loro come volontari per accogliere queste famiglie, curandole, dando loro da mangiare e bere e facendo disegnare e divertire i bambini per trasmettere loro un senso di quotidianità.
Poi toccava a noi… siamo risaliti sul palco, eravamo molto emozionati, ma subito il maestro Paolo ci ha tranquillizzato con le sue facce buffe e serie In conclusione del concerto, con la canzone Ci vuole un fiore tutto il pubblico in sala, ha alzato il fiore che ad inizio serata i volontari avevano regalato ai presenti; in quel momento, vedendo tutti quei fiori mi è venuto in mente un prato fiorito, simbolo per me di tranquillità, serenità, pace e amore, ma anche di una domanda:
Perché per gli adulti è così difficile portare la pace, visto che forse a noi bambini, come dice la canzone, basterebbe un fiore? … Per far tutto ci vuole un fiore!
La serata si è conclusa all’uscita, dove i volontari avevano allestito un angolino per acquistare, con un’offerta, cose fatte da loro. Grazie ai volontari di Save the Children per tutto quello che fanno e grazie ai Maestri Paolo e Claudio che ci hanno invitato a partecipare avvicinando anche noi bambini a queste tristi realtà. Benedetta.