La festa del bambino africano nei campi rifugiati sud sudanesi in Uganda (FOTO)
Come è stato celebrare la festa del bambino Africano nei campi rifugiati sud sudanesi in Uganda? Il racconto delle celebrazioni e alcune foto dei diversi eventi organizzati in occasione di questa ricorrenza. Lo scorso 16 giugno ricorreva, come ogni anno dal 1991, la Giornata Internazionale del Bambino Africano. Giornata istituita in memoria di giovani studenti Sudafricani uccisi per difendere il loro diritto allo studio durante il regime dell’apartheid e per l’impegno verso un’Africa in cui i diritti dei bambini vengano promossi e tutelati. In Nord Uganda abbiamo celebrato questa ricorrenza con due settimane di eventi nei campi rifugiati sud sudanesi di Adjumani e Arua e nelle scuole primarie ad essi adiacenti. Il messaggio promosso attraverso il gioco, l’incontro, lo scambio di esperienze e storie, è stato quello dell’importanza dell’educazione e della ricchezza dell’incontro tra popoli diversi. Protagonisti: i bambini, sia quelli della comunità ugandese ospitante, sia quelli appartenenti alle diverse etnie di cui è composta la comunità dei rifugiati.
La situazione in Sud Sudan
Dal 15 dicembre 2013 continuano in tutto il paese gli scontri tra l’esercito, fedele al presidente di etnia Dinka, Salva Kiir, e le forze ribelli, per lo più di etnia Nuer, che supportano il deposto vice presidente Riek Machar. Il paese è avvolto in una spirale di vendette etniche e di scontri per la conquista dei punti strategici del petrolio. Come in ogni conflitto, le prime vittime sono i bambini: uccisi, violentati, feriti, rimasti orfani o reclutati da entrambe le parti in conflitto. Vittime della diffusione di malnutrizione ed epidemie innescate o aggravate dallo stato di guerra. I più fortunati trovano la via di fuga, da soli o accompagnati da adulti. Ad oggi sono più di un milione i rifugiati interni e circa 380.000 le persone fuggite verso l’Uganda, l’Etiopia, il Sudan e il Kenya.
La situazione in Uganda
Secondo le ultime stime dell’UNHCR sono 115.000 i sud sudanesi arrivati in Uganda dal dicembre scorso. L’87% è costituito da donne e bambini. I bambini sono circa 75.000. Ecco brevi stralci delle loro storie di bambini nei campi rifugiati sud sudanesi in Uganda, raccolte nei giorni della festa del Bambino Africano:
Vado a scuola ad Adjumani (Uganda). A Bor (Sud Sudan) non ci andavo più da tanto tempo. La scuola era occupata dai soldati e i maestri non c’erano più. Vivo nel campo rifugiati di Boroli. Tutti i giorni vado al Child Friendly Space (Spazio a misura di bambino) di Save the Children… giochiamo tutti insieme. Siamo 7 fratelli. Siamo arrivati con lo zio. Il papà è morto a Bor. La mamma non lo so... Vorrei sapere dove è mio fratello. Ho paura per lui. Siamo scappati da Jonglei quando sono arrivati i soldati. Abbiamo camminato tanti giorni e siamo arrivati a Juba. Lì però non c’era da mangiare, quindi siamo venuti in Uganda con un camion. Papà però non c’è, è rimasto in Sud Sudan. [cycloneslider id="giornata-bambino-africano-campi-rifugiati-sud-sudanesi-in-uganda"]
Save the Children in Uganda si occupa di ricongiungimenti familiari e affidamento di minori, distribuzione di beni di prima necessità, igiene e salute, educazione e reinserimento scolastico, supporto psicosociale ai bambini vittime del conflitto sud sudanese, percorsi di costruzione di pace.