Insieme ai giovani alla COP27
La crisi climatica è una crisi dei diritti dell'infanzia che grava sulle generazioni di oggi e su quelle future. Nel mondo, circa 1 miliardo di bambini, quasi la metà della popolazione infantile mondiale, vive in Paesi a “rischio estremo” di subire gli impatti del cambiamento climatico.
Tra maggio e agosto di quest'anno abbiamo diffuso ad oltre 42.000 bambini e ragazzi di 15 Paesi, tra cui anche l’Italia, un questionario sull’impatto dei cambiamenti climatici e delle disuguaglianze sulle loro vite. Il 73% degli intervistati ritiene che gli adulti, compresi i governi, le imprese e i leader delle comunità, molti dei quali partecipanti alle riunioni del G20 e della COP27, dovrebbero fare di più per affrontare questi problemi.
Diamo spazio ai giovani
Abbiamo organizzato un evento collaterale al Padiglione Italia alla COP27, che vede come prioritario la presentazione di alcune buone pratiche che dimostrano come le bambine, i bambini e i giovani, dovrebbero essere al centro della risposta mondiale alla crisi climatica. Partecipa all’evento il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza EnergeticaGilberto Pichetto Fratin, per ascoltare le esperienze e le opinioni di ragazze e ragazzi provenienti da Italia, Egitto e Marocco.
“Oggi siamo qui alla COP27, per far sentire forte la voce dei bambini e dei giovani che già portano sulle proprie spalle il peso delle devastanti conseguenze dell’impatto climatico su molti paesi. Questo evento vuole riportare al centro del dibattito proprio la partecipazione dei più giovani a cominciare dal loro coinvolgimento a livello nazionale ed internazionale, ad esempio attraverso percorsi di empowerment basati su educazione e formazione, creazione di meccanismi formali di partecipazione, fino alla loro inclusione nelle delegazioni nazionali ufficiali ai processi decisionali di alto livello quali le COP come quella di questi giorni qui in Egitto” ha detto Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia.
Il movimento giovani alla cop27
All'evento collaterale hanno preso parte anche i ragazzi e le ragazze del nostro Movimento Giovani:
“E’ la prima volta che il Movimento Giovani entra nella COP da quando è nato: seppur piccola, la nostra partecipazione è la conferma che con un passo alla volta possiamo prenderci gli spazi che desideriamo e far sentire la nostra voce, come abbiamo sempre cercato di fare” hanno detto Sofia Torlontano, del Movimento Giovani per Save the Children e Simona Vassallo reporter di Change the Future, la redazione under25 del Movimento. Protagoniste di questa importante giornata hanno avanzato la loro richiesta alla COP: “Un meccanismo di consultazione formale e permanente che possa dare voce a tutte le ragazze e i ragazzi italiani e non, in collaborazione con le istituzioni in maniera inclusiva ed efficace”.
Da tutto il mondo i giovani stanno chiedono di essere ascoltati, ma soprattutto chiedono a noi adulti un cambiamento coraggioso per un futuro migliore, per tutti. Ma il cambiamento ormai non può più aspettare. Il momento di agire è ora, per garantire il loro futuro su un Pianeta più giusto e più sano.
Le nostre richieste ai leader della COP27
Chiediamo ai leader mondiali partecipanti alla COP27 di garantire maggiore attenzione ai diritti dei bambini e dei giovani, in particolare di quelli più colpiti dalle disuguaglianze e discriminazioni, e basarsi anche sulle loro opinioni e raccomandazioni nei negoziati, nelle decisioni politiche e sui finanziamenti per la lotta al cambiamento climatico.
Chiediamo che sia assicurata una loro partecipazione sicura e significativa alle COP e agli altri forum e vertici sul clima e di aumentare gli impegni finanziari per aiutare le comunità e i bambini più colpiti da disuguaglianze e discriminazioni, ad affrontare e risollevarsi dagli impatti e dagli shock climatici, incluso il sostegno alle comunità già colpite da eventi climatici irreversibili.
Occorre agire con urgenza per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius, nell'interesse dei bambini, ed eliminare rapidamente l'uso e i sussidi ai combustibili fossili. Aspettare ancora nel prendere queste decisioni, avrebbe un elevato costo in termini di vite umane e di stabilità globale.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.