Inondazioni in Pakistan: un anno dopo
È passato un anno dopo le peggiori inondazioni mai registrate in Pakistan. Un disastro ambientale che ha sommerso un terzo del Paese, causando più di 1.700 vittime.
Tra i bambini sfollati, è comune la sensazione di terrore che un evento devastante come questo si possa ripetere, specialmente per il ritorno piogge monsoniche degli ultimi mesi e le inondazioni in alcune delle stesse zone. Le inondazioni hanno devastato le case, le scuole, la salute fisica e mentale dei bambini, la loro intera vita.
Un anno dalle inondazioni in Pakistan
A un anno di distanza, l’impatto delle devastanti inondazioni hanno lasciato circa 8 milioni di persone sfollate al culmine della crisi, anche se molti sono tornati alle loro case.
I bambini e le bambine delle aree colpite hanno raccontato ai nostri operatori che la morte, la distruzione e la fuga dalle loro case, che hanno vissuto l'anno scorso, stanno ancora influenzando profondamente le loro vite. Inoltre, molti di loro sono ancora senza casa, 30.000 scuole hanno ancora bisogno di riparazioni urgente.
Dal campo ci arriva il racconto di Ahmed Khan, un ragazzino di 8 anni di Khairpur, nella provincia di Sindh nel Pakistan centro-meridionale. A causa delle inondazioni che hanno travolto la sua casa è rimasto quasi ucciso:
"Tutto era allagato. I miei genitori e mio zio mi hanno salvato la vita dopo che un muro mi è caduto addosso. Pensavo di morire. Ci sono voluti due mesi di cure mediche prima che iniziassi a sentirmi meglio, ma ogni tanto ho ancora mal di testa. Ora ho paura ad avvicinarmi a edifici che potrebbero crollare. Ho il terrore che qualcosa di simile possa accadere di nuovo."
Gli effetti delle inondazioni del 2022 sui bambini e le bambine pakistani dimostrano quanto essi siano vulnerabili agli impatti della crisi climatica. Basta smettere di distogliere lo sguardo di fronte ad aventi del genere!
Pakistan: l’impatto della crisi climatica sui bambini
L'impatto della crisi climatica sui bambini più emarginati del mondo è impossibile da ignorare in Pakistan. Anche prima delle devastanti inondazioni del 2022, il Paese era classificato dall'Indice globale di rischio climatico come l'ottavo più vulnerabile al cambiamento climatico, pur contribuendo a meno dell'1% delle emissioni globali di carbonio.
Oltre alle inondazioni, alcune zone del Pakistan stanno sperimentando un incremento delle ondate di calore e della siccità, con temperature che, la scorsa primavera, hanno raggiunto i 50°C. La lunga siccità che ha preceduto le forti piogge dell'anno scorso ha reso più probabili le inondazioni perché i terreni aridi non sono in grado di assorbire rapidamente le forti piogge. Khairpur, che è stata l'epicentro delle inondazioni dello scorso anno, è anche uno dei luoghi più caldi del Pakistan. Qui le temperature superano regolarmente i 40°C, mettendo a rischio la salute e il benessere dei bambini.
Safeer, 12 anni, di Khairpur è nato con una disabilità che lo rende privo di braccia. Ci racconta che il caldo estremo lo costringe a rimanere in casa per ripararsi dal sole cocente, negandogli il diritto al gioco: "Ho notato che le temperature si sono alzate e il sole è più forte. A causa del caldo, evitiamo di uscire perché i raggi del sole sono così intensi", ha raccontato Safeer.
Cosa chiediamo
Chiediamo un impegno urgente per sostenere la ripresa del Paese e i bisogni di bambine e bambini colpiti, e ai donatori internazionali di riconoscere economicamente i danni subiti dal Paese a causa della crisi climatica. Solo con misure coraggiose si potranno recuperare le vite, le speranze e il futuro di milioni di bambini e bambine in Pakistan, per proteggerli dai futuri impatti disastrosi della crisi climatica.
Siamo stati la prima Ong a rispondere all'emergenza delle alluvioni del 2022 e, ad oggi, ha raggiunto 545.753 persone, tra cui 265.727 bambine e bambini. Abbiamo avviato programmi che rispondono alle esigenze dei bambini in termini di sicurezza alimentare, istruzione, salute, nutrizione, acqua, servizi igienici e igiene. Nella provincia di Sindh, continuiamo a sostenere le famiglie colpite attraverso sostegno economico, cure sanitarie e nutrizionali e programmi di recupero dei mezzi di sussistenza. Operiamo in Pakistan dal 1979, e abbiamo raggiunto più di 14 milioni di bambini e famiglie con programmi di salute e nutrizione, istruzione, protezione dell'infanzia, mezzi di sussistenza e risposta umanitaria.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.