A Gaza è tregua: ora priorità agli aiuti

Beit Lahia Development Association/Save the Children

Da domenica è entrata in vigore la pausa delle ostilità a Gaza, una tregua che speriamo diventi un cessate il fuoco definitivo.

Adesso che la tregua è iniziata bisogna dare priorità per portare cibo, acqua e forniture mediche ai bambini di Gaza. Noi siamo pronti a consegnare gli aiuti più rapidamente possibile, in coordinamento con altre organizzazioni umanitarie, attraverso i valichi riaperti e con le adeguate condizioni di sicurezza. Dai beni di prima necessità, all’assistenza economica, sanitaria, agli spazi di apprendimento temporanei e istruzione, fino ai servizi per la Salute Mentale e il Supporto Psicosociale (MHPSS), ecco cosa faremo a Gaza:

Tregua Gaza: priorità ad aiuti, cibo e acqua

Circa la metà della popolazione a Gaza sono bambini, che dopo 15 mesi di guerra molti sopravvivono con un solo pasto al giorno. Sono quasi 1,1 milioni i bambini che hanno urgente bisogno di cibo. In questi mesi, molti non hanno potuto ricevere cure mediche: le strutture sanitarie sono state distrutte, le forniture esaurite e nessuno dei 36 ospedali di Gaza è pienamente funzionante. Come non funzionano più i sei centri pubblici di salute mentale della comunità di Gaza e l'unico ospedale psichiatrico.

Ci sono oltre 150 persone del nostro staff, inclusi i partner locali, pronti per distribuire aiuti umanitari alle famiglie a Gaza. Non appena tutti gli aiuti entreranno a Gaza e il nostro intervento potrà essere rafforzato, ma un maggiore accesso in tutta la regione, con la garanzia di sicurezza per gli operatori umanitari, sono fondamentali per consentire il nostro intervento. 

Distribuzione di beni essenziali

Siamo pronti a fornire e distribuire beni essenziali e a fornire assistenza medica nei nostri due centri di assistenza sanitaria primaria, con valutazioni in corso per la creazione di altre strutture mediche. 

Se le condizioni lo permetteranno, grazie a servizi mobili, le squadre mediche somministreranno vaccini e sosterranno le donne incinte, nel periodo di allattamento e gli altri adulti di riferimento, distribuendo latte artificiale pronto all'uso per i bambini che non possono essere allattati.
Cercheremo inoltre di fornire acqua pulita e installare latrine nei rifugi, fondamentali per evitare la disidratazione ed evitare l'ulteriore diffusione di malattie. Supporteremo economicamente almeno 35.000 famiglie, affinché possano acquistare le forniture di cui hanno disperatamente bisogno, una volta disponibili.

Istruzione e spazi per bambini

A Gaza il 96% delle scuole sono state danneggiate o distrutte. Siamo pronti per sostenere la ricostruzione del sistema educativo di Gaza, allestendo anche spazi temporanei per l'apprendimento nei rifugi preesistenti, fornendo mezzi per lo studio e le attività ludiche ai bambini, come kit contenenti puzzle, articoli di cancelleria, libri da colorare e di favole.

Cercheremo ogni opportunità per dare ai bambini e alle famiglie di Gaza tutto il sostegno di cui hanno bisogno.

Supporto psicosociale

Negli ultimi 15 mesi i bambini hanno assistito e vissuto esperienze traumatiche che nessun bambino dovrebbe mai affrontare. Partendo da questi presupposti, abbiamo deciso di rafforzare i servizi per la Salute Mentale e il Supporto Psicosociale (MHPSS), sia per i bambini che per sostenere il resto della popolazione, attraverso consulenze individuali e di gruppo. 
Dedicheremo il nostro intervento anche alla protezione delle bambine e dei bambini, garantendo loro il sostegno di cui hanno bisogno per essere al sicuro, e aiutando alcuni degli oltre 17.000 minori non accompagnati e separati a trovare i loro familiari superstiti.

Consegna rapida e sicura degli aiuti a Gaza

“Insieme a migliaia di famiglie e all'intera comunità umanitaria, speriamo fortemente che questa tregua regga e diventi un cessate il fuoco definitivo, e che gli aiuti essenziali possano iniziare ad arrivare a Gaza in quantità tali da rispondere ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie. Sappiamo che ci sono ostacoli da superare e che ci vorrà tempo per far fluire di nuovo i rifornimenti, ma non c'è alternativa. I bambini rimasti a Gaza dopo mesi di spargimento di sangue hanno diritto a un futuro più luminoso e meritano di riavere la loro infanzia”, ha commentato Javier Garcia, responsabile del team di Save the Children International a Gaza.

Secondo gli ultimi dati dell'Ufficio stampa governativo di Gaza, negli ultimi 15 mesi più di 17.818 degli 1,1 milioni di bambini della Striscia sono stati uccisi. In collaborazione con le Nazioni Unite, con altre organizzazioni non governative e con i partner locali cercheremo di fornire aiuti il più rapidamente possibile. Tuttavia, a tal fine è necessaria la revoca di tutte le restrizioni all'ingresso di merci a Gaza e al loro movimento attraverso la Striscia, l'apertura di tutti i valichi, la sicurezza per il personale che consegna gli aiuti, la fornitura di carburante e di beni commerciali per approvvigionare i mercati locali e la riparazione delle strade e delle infrastrutture largamente distrutte nella Striscia.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa

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