Etiopia, 5 mila minori separati dai genitori con il conflitto in Tigray
Sono passati sei mesi dall’inizio del conflitto in Tigray, Etiopia, e da allora almeno 917 minori non accompagnati e 4.056 separati sono stati registrati dalle Nazioni Unite. I bambini vivono in condizioni precarie all'interno di campi informali, non hanno adulti di riferimento e corrono il rischio di busi e sfruttamento. Alcuni di loro hanno perso i propri genitori durante la fuga, altri li hanno visti morire a causa del conflitto.
Questi bambini devono affrontare sfide enormi per soddisfare i loro bisogni primari, sono soli e non hanno nessuno che li aiuti a trovare cibo, acqua e riparo. Stiamo fornendo sostegno ai bambini separati e non accompagnati nel Tigray trovando soluzioni di assistenza adeguate, sostenendo le famiglie affidatarie che si prendono cura di loro, gestendo i casi e aiutando i minori ad accedere ad acqua pulita, cibo e riparo. Ma abbiamo bisogno anche del tuo supporto. Aiutaci a proteggerli, DONA ORA.
Le condizioni dei minori soli
I nostri operatori sul campo riferiscono che le condizioni di questi bambini non sono sicure, molti vivono in stanze dove dormono più di 50 persone, che li espongono a ulteriori rischi, inclusa la violenza fisica e sessuale.
Da quando è iniziato il conflitto, la violenza sessuale contro ragazze e donne, anche incinte e anziane, è aumentata a un ritmo allarmante. Negli ultimi due mesi, più di 950 ragazze e donne hanno riferito di essere state violentate ma la cifra potrebbe essere molto più alta.
Le donne che hanno parlato con la nostra Unità sanitaria di emergenza dicono che molte sopravvissute sono troppo spaventate per denunciare l'aggressione sessuale o per cercare cure, a causa dello stigma e della paura di rappresaglie.
In tutta la regione del Tigray, più di 1,7 milioni di bambini e adulti sono sfollati a causa del conflitto e hanno urgente bisogno di cibo - compreso cibo terapeutico per bambini malnutriti - riparo, assistenza sanitaria, supporto per la salute mentale, acqua pulita e servizi igienico-sanitari.
Il nostro intervento
Da quando è scoppiata questa emergenza siamo stati tra i primi ad intervenire sul campo. Abbiamo fornito cibo, acqua, ripari e kit igienico-sanitari alle famiglie in difficoltà; stiamo lavorando per riunire i minori soli con le famiglie perdute durante la fuga dal conflitto e abbiam allestito spazi a misura di bambino dove i più piccoli possono imparare, giocare e sviluppare le proprie capacità e resilienza per essere in grado di far fronte e dare un senso alla loro situazione.
Nessun bambino dovrebbe vivere esperienze terribili come questa, il conflitto sta avendo un impatto devastante sui più piccoli e hanno assistito a cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.