Coronavirus in Sudan: raddoppiato il numero di bambini esposti a malnutrizione
Il Sudan sta affrontando oggi la peggiore crisi alimentare degli ultimi anni. La mancanza di cibo e la conseguente fame estrema rischia di colpire 1,1 milioni di bambini nel Paese, mezzo milione in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
Oltre la pandemia: il vertiginoso aumento dei prezzi
L’aumento dei prezzi per i beni alimentari, l’inflazione e la perdita del lavoro sono conseguenze date anche dalle misure di prevenzione messe in atto nel Paese per prevenire la diffusione del Covid-19: queste hanno condizionato i mercati e gli scambi internazionali, penalizzando le fonti di sostentamento.
Come sottolinea Arshad Malik, Direttore di Save the Children in Sudan, anche gli articoli alimentari basilari non si trovano più: “Già prima della pandemia, le famiglie hanno dovuto far fronte agli effetti di decenni di conflitto, sottosviluppo e fragilità economica, ma oggi la loro vita è diventata ancora più dura. I nostri operatori stanno incontrando sempre più genitori che non sanno cosa dare da mangiare ai propri figli. Ogni giorno 120 bambini muoiono per cause legate alla malnutrizione , e c’è bisogno urgente di supporto economico per le famiglie e di cibo per rispondere alla crisi COVID-19, come crediti in denaro di emergenza e approvvigionamenti.”
Cosa stiamo facendo in Sudan
Stiamo lavorando per raggiungere le persone sfollate più vulnerabili e le comunità locali in Kordofan, Darfur e Khartoum. In risposta alla crisi Covid-19, abbiamo sostenuto 2.000 famiglie a Khartoum, con crediti in denaro, e distribuito sementi e attrezzature agricole nel Sud Kordofan, e voucher in Kordofan e Darfur, mentre sostiene 100 centri per la nutrizione in Darfur, Kordofan e negli Stati del Red Sea e del Blue Nile, per contenere la malnutrizione dei bambini e della donne in gravidanza o in allattamento.
Per approfondire leggi il comunicato stampa