Bilancio 2015: una nuova casa per Nishal e i bambini del terremoto in Nepal
Il 25 aprile 2015 un terremoto di magnitudo 7.8, ha colpito 8 milioni di persone in Nepal, causando 9.000 morti e 22.000 feriti. Grazie al nostro "Fondo Emergenze", nell’arco di 6 mesi, abbiamo distribuito kit di sopravvivenza a 172.000 famiglie egarantito programmi di protezione per 11.560 bambini.
Il più grande terremoto degli ultimi 80 anni ha causato una situazione di estrema vulnerabilità per le famiglie sopravvissute, spesso disperse, e in particolare per i bambini, esposti a rischi di sopravvivenza, protezione e deprivazione educativa. I primi mesi dopo il terremoto sono stati i più critici: siamo intervenuti prontamente nella distribuzione dei beni di prima necessità, tra cui kit igienici e materiali per la costruzione di rifugi temporanei. Inoltre abbiamo risposto alla carenza di servizi sanitari mettendo a disposizione degli ospedali personale e materiale medico e sanitario.
Per i più piccoli, abbiamo messo in atto una rete di protezione multilivello. Gli Spazi a Misura di Bambino, centri temporanei di apprendimento ricreativo, hanno incentivato il ritorno all'istruzione di 67.620 minori tutelandoli in un ambiente sano dove ritrovare una normalità, spezzata dalla situazione d'emergenza; con i nostri sistemi di registrazione, abbiamo rintracciato i genitori di 510 bambini, rimasti soli dopo il disastro, ricongiungendoli alle loro famiglie. Li abbiamo protetti anche sensibilizzandoli sulle misure di sicurezza e sulla prevenzione dei rischi associati alle emergenze, con programmi formativi, a loro misura, su sfruttamento e abusi.
Una delle nostre sfide è stata riportare a sorridere Nishal, di appena 18 mesi, che vive con i nonni nel villaggio di Marbu dove il terremoto ha distrutto, non solo la sua casa, ma anche il raccolto e le riserve di cibo su cui si basava l’economia della famiglia. Samcheiki, la nonna di Nishal, è emozionata mentre ci racconta cosa ha significato per loro la nostra presenza lì.
Quando il terremoto ha distrutto la nostra casa, abbiamo costruito un rifugio temporaneo in un’altra terra, lontano dalla nostra, ma il secondo terremoto ha distrutto anche quello. La terza casa che stiamo costruendo sarà nella nostra terra. Il terremoto è stato un grandissimo rischio per il nostro piccolo Nishal ma per lui è pericoloso anche vivere in questo rifugio. L’unica cosa che voglio è che la nostra nuova casa, in costruzione, non metta in pericolo Nishal e che lì possa essere sicuro e protetto. La vostra assistenza è stata per noi molto utile: ilkit igienico è stato vitale e con il telo di cera abbiamo ricoperto il tetto del nostro rifugio. L’assistenza di prima necessità, soprattutto la fornitura di acqua, ci ha fatto capire quanto sarebbe importante installare delle tubature che portino acqua, costantemente, alla nostra nuova casa.”
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