70 minori siriani rifugiati in Danimarca rischiano il rimpatrio
Centinaia di rifugiati Siriani in Danimarca, tra i quali 70 minori, rischiano di perdere il permesso di soggiorno ed essere quindi rimpatriati in Siria, un paese in guerra da oltre 10 anni. Se questa decisione dovesse trovare effettiva esecuzione, i bambini e le loro famiglie dovranno collaborare con le autorità danesi per il rimpatrio volontario in Siria o essere collocati nei centri per il rimpatrio a tempo indeterminato.
La Siria non è un paese sicuro
Questi minori corrono il pericolo di dover tornare in un Paese che a malapena ricordano e che non può essere considerato sicuro. Molte case sono distrutte, l'accesso all'istruzione è limitato e il sistema sanitario è debole e messo a ulteriore dura prova dalla pandemia.
Ogni rimpatrio in Siria deve essere dignitoso, informato, volontario e sicuro, tenendo conto della situazione individuale dei minori e dei loro genitori. Questo non può avvenire con il conflitto ancora in corso e senza garanzie per le persone coinvolte. Collocare i minori e le loro famiglie nei centri di rimpatrio per spingere i loro genitori a lasciare il Paese avrà un impatto profondo sul loro benessere mentale e sul loro sviluppo. I bambini siriani hanno il diritto di sentirsi al sicuro e non dovrebbero vivere nel timore di essere costretti a fuggire di nuovo.
La Danimarca è stato il primo Paese a firmare la Convenzione sui rifugiati nel 1951 e questa situazione sta creando un pericoloso precedente facendo nella direzione di un rimpatrio tutt’altro che sicuro.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.