Tagli aiuti: impatto devastante sui bambini di tutto il mondo

Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro,esprime profonda preoccupazione per la vita dei minori in tutto il mondo, soprattutto quelli più vulnerabili. I tagli agli aiuti esteri interrompono infatti il lavoro essenziale che l’Organizzazione porta avanti in decine di Paesi, proprio nel momento in cui le esigenze dei più piccoli non sono mai state così alte.

In Africa, Asia, America Latina, Europa e Medioriente, sono oltre 40 i Paesi colpiti dal brusco arresto degli aiuti esteri da parte del governo degli Stati Uniti, e questo taglio rappresenta una minaccia concreta per i programmi di salute, nutrizione ed istruzione a favore di milioni di bambini e bambine. Si prevede inoltre, che ciò comporterà anche la perdita di migliaia di posti di lavoro per gli operatori umanitari.

Save the Children, ha stimato che tra gli 8 e i 12 milioni di persone che beneficiano dei progetti dall’Organizzazione, saranno colpite dai tagli, in un momento in cui circa un bambino su 11 nel mondo ha bisogno di assistenza umanitaria. In questo momento così difficile, come principale Organizzazione indipendente per i diritti dei minori nel mondo, dobbiamo e vogliamo rimanere resilienti e determinati a fare tutto il necessario per dare ai più piccoli un futuro migliore.

Di fronte a un deficit di fondi senza precedenti, Save the Children, che lavora in circa 115 paesi, ha annunciato una serie di misure necessarie per ridurre i costi. L'Organizzazione sta anche esplorando altre fonti di finanziamento che consentano di continuare a salvare vite.

Save the Children International, il braccio operativo globale responsabile dell'implementazione di programmi e della risposta umanitaria dell’Organizzazione, stima che - sebbene le informazioni siano ancora in evoluzione - in questa fase il deficit di fondi avrà un impatto su 2300 colleghi negli uffici locali di tutto il mondo.  Inoltre, saranno chiuse le operazioni in Sri Lanka, Polonia, Brasile, Georgia e Liberia e purtroppo le collaborazioni con le organizzazioni partner interessate dovranno essere immediatamente interrotte. Inoltre, l’Organizzazione prevede anche di dover apportare significative riduzioni ai team globali.

“Per oltre 100 anni, Save the Children ha lavorato instancabilmente in tutto il mondo per proteggere i bambini e le bambine più vulnerabili da conflitti, fame e malattie e per offrire loro un futuro. Per tutto questo tempo, gli aiuti allo sviluppo sono sempre stati un raggio di speranza per i più piccoli” ha affermato Inger Ashing, CEO di Save the Children International.

Ma oggi, mentre i bisogni umanitari toccano livelli record, i tagli ai finanziamenti stanno mettendo a rischio la vita e il futuro dei bambini. È straziante dover chiudere i nostri programmi, molti dei quali vitali. Il mondo ha le risorse per proteggere e sostenere i bambini, eppure vengono lasciati indietro, i loro diritti ignorati e il loro futuro messo a repentaglio. Questa è una mancanza di responsabilità da parte di chi detiene il potere e un fallimento morale per tutti noi. Ogni bambino merita un futuro. Non possiamo lasciare che muoiano sotto i nostri occhi. È giunto il momento che i leader si facciano avanti, non che si tirino indietro. Abbiamo tutti l'imperativo morale e strategico di investire nei bambini e riconoscere i loro diritti per un mondo più sicuro e stabile”, ha concluso Inger Ashing.

Il taglio degli aiuti esteri degli Stati Uniti avrà un impatto immediato sui bambini, le cui necessità non sono mai state così alte, a causa di una combinazione di fattori come conflitti, cambiamenti climatici e disuguaglianza crescente. E ciò avviene contestualmente alla riduzione dei budget per gli aiuti da parte di un numero sempre maggiore di governi. L’ultimo a farlo, questa settimana è stato il governo del Regno Unito.

Il blocco dei finanziamenti ha già lasciato oltre 17 milioni di beni bloccati nei magazzini, sui camion e presso i fornitori. Si tratta di oltre 14,5 milioni di dollari di aiuti che non possono essere consegnati neanche nelle aree in cui sono state dichiarate condizioni di carestia.

In una zona rurale del Mozambico, Sofia, madre di tre figli, non è riuscita a sfamarli dopo la sospensione di un progetto di aiuti alimentari, mentre il cibo di cui avevano bisogno rimane chiuso nei magazzini. “Sembra uno scherzo crudele. Il cibo c'è ma non possiamo averlo”, ha detto.

In un altro caso, l'operatore sanitario di comunità Eduardo Chicala, anche lui del Mozambico, sottolinea che la sospensione del progetto dei gruppi sanitari mobili, che raggiungeva i villaggi remoti, lascia prive di assistenza persone che ora sono costrette a camminare fino a 40 km per ottenere soccorso e teme un diffondersi delle malattie. “Ci preoccupiamo perché i bambini malnutriti moriranno in luoghi distanti senza nessuno che li aiuti”, ha detto.

In Somalia, in alcune comunità le famiglie stanno precipitando nel baratro della fame poiché non possono più contare sul sostegno economico. Amina, madre di nove figli, riceveva 90$ al mese per cibo e istruzione e dice che questo aveva cambiato la vita della sua famiglia. “Senza questo sostegno, non possiamo permetterci di pagare per mandare i nostri figli a scuola e mettere il cibo in tavola è diventato di nuovo difficile. Mio marito fa del suo meglio, si prende cura delle nostre capre e va a prendere l'acqua, ma trovare un lavoro qui è quasi impossibile. La siccità ha peggiorato le cose e il nostro bestiame sta diminuendo” ha raccontato.

Anche il sostegno psicosociale ai bambini e il loro accesso all'istruzione sono gravemente compromessi. Save the Children ha dovuto interrompere un progetto che fornisce supporto psicologico e attività ricreative per i piccoli in fuga nel Sudan del Sud per sfuggire alla guerra in Sudan. Molti di loro soffrono di traumi dovuti allo sfollamento e hanno assistito a cose che nessun bambino dovrebbe aver vissuto sulla propria pelle.

Save the Children continua a portare avanti la propria missione con determinazione per proteggere i bambini e difendere i loro diritti. Nel 2023, l’Organizzazione ha raggiunto 105 milioni di bambini in almeno 94 Paesi e le esigenze stanno crescendo. L'ONU ha stimato che più di 305 milioni di persone in tutto il mondo avranno bisogno di assistenza umanitaria quest'anno, tra cui 210 milioni di minori.

Per sostenere gli interventi di Save the Children: https://dona-ora.savethechildren.it/donazione-fondo-emergenze/

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