Non possiamo permettere che i bambini muoiano sotto i nostri occhi

“I tagli agli aiuti esteri a livello globale rappresentano una pagina nera e difficile per un mondo che sta già lottando per soddisfare le crescenti necessità dei bambini che affrontano conflitti, povertà, fame e disastri climatici. Tutto ciò arriva in un momento in cui i bisogni dei minori sono aumentati a livello esponenziale e avrà un impatto diretto e mortale su alcuni dei bambini più vulnerabili del mondo”, ha dichiarato Inger Ashing, CEO di Save the Children International.

“Tutti noi di Save the Children siamo profondamente scossi dalla decisione di alcuni governi di tagliare gli aiuti, mentre altri stanno riducendo il loro impegno nella collaborazione internazionale. Ma non smetteremo di lottare per i bambini. Da oltre 100 anni la nostra Organizzazione fornisce assistenza sanitaria, nutrizione, istruzione e protezione ai minori più vulnerabili. A prescindere dalle sfide da intraprendere, abbiamo sempre messo al primo posto i bisogni dei bambini. Siamo sempre stati tra i primi a rispondere alle emergenze, come i conflitti e la fame, e a promuovere politiche in grado di migliorare la vita dei bambini e creare cambiamenti duraturi.”

“La perdita dei finanziamenti statunitensi da sola aggraverà il deficit di fondi, in un momento in cui circa un bambino su 11 a livello globale ha bisogno di assistenza umanitaria. Save the Children e molti dei nostri colleghi del settore saranno costretti a ridurre significativamente il personale, a rescindere i contratti con le organizzazioni partner e a chiudere alcuni progetti, con un impatto enorme sui minori. Ma siamo determinati a continuare a perseguire il nostro obiettivo: salvarli. Non possiamo permettere che i bambini muoiano sotto i nostri occhi”, continua Inger Ashing.

“Solo nel 2023, Save the Children ha sostenuto 105 milioni di bambini in 94 Paesi con interventi salvavita e oggi sappiamo che le necessità sono in aumento. Le Nazioni Unite hanno stimato che quest'anno più di 305 milioni di persone a livello globale avranno bisogno di assistenza umanitaria, tra cui 210 milioni di bambini.  Non è il momento di voltare le spalle ai bambini in difficoltà . È il momento di unirsi per costruire un futuro migliore e più sicuro”, conclude.

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