Iraq: la disperazione spinge migliaia di famiglie in fuga da Mosul a cercare rifugio nel nord-est della Siria, martoriata dalla guerra
Migliaia di profughi iracheni, in fuga dall’offensiva a Mosul, stanno raggiungendo in queste ore un campo rifugiati nel nord-est della Siria, in una zona già martoriata da guerra e violenze.
Il campo è ormai sovraffollato e le condizioni igieniche e sanitarie sono al limite del collasso.
Secondo il team di Save the Children che sta operando nell’area nord-orientale della Siria, sono almeno 5.000 le persone, in maggioranza donne e bambini, che sono arrivate nel campo di Al Hol dalla zona di Mosul negli ultimi dieci giorni. In queste ore, almeno altri mille profughi si sono raggruppati al confine e aspettano di attraversarlo per raggiungere il campo rifugiati.
Secondo il personale di Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e promuoverne i diritti, le condizioni del campo di Al Hol sono a dir poco disastrose: il terreno è infestato di cumuli di rifiuti e fogne a cielo aperto, con il rischio incombente del propagarsi di malattie ed epidemie. Per oltre 9.000 persone sono soltanto 16 i bagni attualmente a disposizione. Uomini, donne e bambini nel campo sono disidratati e fanno code lunghe più di 100 metri pur di aspettare disperatamente l’arrivo di camion che distribuiscono acqua sporca e non trattata.
Accade spesso che i camion non arrivino per due giorni consecutivi, come ha raccontato un uomo allo staff di Save the Children, lasciando i profughi senz’acqua e aumentando il rischio di forme acute di disidratazione, soprattutto per i bambini. “Le famiglie arrivano al campo senza nulla, hanno solo i vestiti addosso: cercano aiuto ma qui non trovano nulla. La situazione sta peggiorando di giorno in giorno, le condizioni sono critiche e il campo continua a riempirsi di persone con l’arrivo di altre migliaia di profughi da Mosul,” spiega Tarik Kadir, responsabile della risposta umanitaria di Save the Children alla crisi di Mosul.
Secondo le Nazioni Unite, almeno 100.000 profughi provenienti dalla zona di Mosul potrebbero riversarsi in Siria nei prossimi giorni. Per rispondere all’emergenza in corso, i team di Save the Children nel nord-est della Siria interverranno attraverso la fornitura di sistemi idrici, servizi sanitari e attività di protezione per i numerosi bambini che affollano il campo di Al Hol, dove attualmente per loro non esistono né aree sicure né servizi di educazione.
I bambini hanno alle spalle due anni tormentati vissuti in un’area sotto il controllo dell’Isis e hanno dovuto affrontare una fuga molto pericolosa per abbandonare Mosul e mettersi in salvo.
Per rispondere ai bisogni crescenti della popolazione, in particolare dei bambini, servono urgentemente maggiori fondi.
L’appello di emergenza lanciato dalle Nazioni Unite per Mosul e la risposta umanitaria di Save the Children, ad oggi, sono stati infatti finanziati solo per la metà del budget totale necessario.
Per sostenere gli interventi di emergenza di Save the Children in Iraq:
https://www.savethechildren.it/crisi-umanitaria-iraq
Per interviste, sono disponibili portavoce di Save the Children sia dall’Iraq che dall’Italia.
Per ulteriori informazioni:
Tel 06-48070023/63/81/82