L’allarme dell’OMS sul Coronavirus in Africa e le conseguenze sociali
L’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che l’aumento dei casi di coronavirus in Sudafrica potrebbe precorrere la diffusione della pandemia in altri Stati del continente.
Oltre ai rischi sanitari, il dilagare dell'emergenza in Africa potrebbe bloccare i progressi degli ultimi decenni, rischiando di ridurre altri 33 milioni di minori in povertà e causare un aumento di morti di malaria, di malattie prevenibili e dell’abbandono scolastico, soprattutto da parte delle ragazze. La malaria potrebbe raggiungere i livelli di circa 20 anni fa, e il numero di minori che non vanno a scuola potrebbe sfiorare i 265 milioni.
Gli effetti del coronavirus sull’istruzione dei bambini
Nonostante gli sforzi dei governi e delle organizzazioni, circa 500 milioni di bambini non hanno avuto accesso all'apprendimento a distanza durante il lockdown e, avendo perso mesi di apprendimento, molti dei bambini più poveri e vulnerabili faranno fatica a recuperare la perdita di competenze o il mancato apprendimento, aumentando la probabilità di abbandono.
La chiusura delle scuole, oltre la perdita dell'istruzione, per molti bambini ha significato l’allontanamento dai luoghi sicuri dove poter giocare con gli amici, mangiare e accedere ai servizi sanitari, compresi quelli per la salute mentale e dai presidi di protezione, rispetto agli abusi subiti a casa, spesso rilevati proprio dagli insegnanti.
Nel nostro ultimo rapporto, “Save our Education”, abbiamo evidenziato proprio il rischio che corrono i bambini in molti paesi a medio e basso reddito di non tornare a scuola dopo la chiusura a causa del Covid-19.
Per molti bambini poveri e vulnerabili in Africa, le scuole non sono solo un luogo per l'apprendimento ma anche uno spazio sicuro dove essere protetti dalla violenza e dallo sfruttamento. È anche il luogo dove consumano un pasto nutriente, a volte l'unico della giornata.
Il coronavirus e le conseguenze sul sistema sanitario
L'epidemia di COVID-19 aggrava ulteriormente le vulnerabilità esistenti, facendo pressione sui sistemi sanitari già deboli in tutto il continente e sta interrompendo i servizi sanitari di routine, che probabilmente determineranno l’aumento della mortalità infantile a causa di malattie perfettamente prevenibili e curabili. Inoltre, la pandemia aggrava la situazione di un allarmante numero di persone che soffre la fame a causa di shock climatici, conflitti e instabilità economica. I bambini nelle aree di conflitto, così come quelli che vivono negli insediamenti di rifugiati e sfollati sono i più vulnerabili, a maggior rischio di subire abusi, ad esempio sfruttamento sessuale in cambio di cibo o acqua, o di ammalarsi facilmente e morire di malattie prevenibili.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.