CapagrO' - #nobullismo
Data inizio | |
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Orario | 18.30 |
Tipologia evento | Arte e cultura |
Spettacolo teatrale: Capagrò #nobullismo.
Uno studente è vittima di bullismo quando, nel corso del tempo, viene ripetutamente offeso con parole e/o azioni da uno o più compagni.
PRESENTAZIONE SPETTACOLO
Tutti avete visto queste violenze! >>
Urlai all’ uscita ma nessuno aprì bocca.
Mi trovai di fronte ad un muro di gomma e di omertà.
Poi si avvicinò la maestra: Sono bambini >>.
Rispose.
A quel punto il mio bambino, in quella scuola, non volle più tornare.
Nel mondo della scuola, in Europa, gli episodi di bullismo sono in costante crescita e molto spesso esiste una stretta connessione tra il fenomeno stesso e la discriminazione.
La componente base è l’intimidazione fisica o psicologica che si ripete sistematicamente nel tempo attraverso continue molestie ed abusi.
Spesso i casi di bullismo non vengono denunciati e questo genera negli studenti un senso di sconforto e di abbandono che potrebbe influire negativamente nel rapporto con l’istituzione scolastica.
Ogni bambino/a o ragazzo/a deve poter formarsi in una scuola sicura senza sentirsi oppresso e umiliato.
I meccanismi e le cause sono diverse, pertanto sia le vittime che i bulli (possibili futuri criminali per i loro comportamenti antisociali) hanno bisogno di aiuto per capire le ragioni del loro comportamento e come imparare a cambiare. Chi pratica bullismo lo fa perché è il modo più semplice per sentirsi meglio con se stessi. Si sentono importanti, popolari e fanno di tutto per influenzare gli altri. Spesso, non riescono a comprendere quanto male possano arrecare agli altri. Pensano che stanno solo prendendo in giro qualcuno oppure stanno facendo uno scherzo ingenuo. Non hanno molte capacità sociali e non sanno come essere buoni amici. Se sono testimoni di atti di violenza in casa o in posti in cui frequentano spesso, possono riprodurre esattamente ciò che vedono. Soprattutto se il bullo ha una buona fiducia nell’ adulto che commette il gesto violento (genitori, fratelli, zii, cugini, ecc..). La punizione fisica da parte di un genitore può portare al bullismo perché insegna ai bambini che la violenza è una strategia accettabile, tollerata e utile per risolvere i conflitti e convincere gli altri a fare quello che vogliono.
Esempio: Mobbing, prepotenza, arroganza e maleducazione sul posto di lavoro sono la proiezione del bullismo nel mondo adulto.
(Un figlio, osservando l’atteggiamento del genitore sul posto di lavoro, potrebbe replicarlo con i compagni di scuola).
Capagro' mette una lente di in gradimento su quegli alunni che non rivestendo il ruolo di vittima o di bullo agiscono in parallelo al bullo come sostenitori passivi o osservatori indifferenti.
Infatti, accanto ai due “attori principali” del bullismo, vi sono individui non direttamente coinvolti ma che con il loro atteggiamento indifferente favoriscono il fenomeno.
Sono “esterni” ovvero la “maggioranza silenziosa” che pur non approvando le prepotenze, concretamente le tollera.