La rete fiocchi in Ospedale cos’è
Nascere in Italia non è sempre sinonimo di garanzia di benessere e di prospettive sane di sviluppo: la crisi economica che ha toccato molte famiglie, la contrazione delle risorse dedicate dalla spesa pubblica locale e nazionale, la solitudine e la fragilità di alcuni contesti, possono pregiudicare il presente e il futuro di molti nuovi nati, anche di quelli che, “sulla carta”, sembrerebbero meno a rischio.
Basti pensare che oltre un milione di bambini, secondo l’ISTAT, vive in povertà assoluta e le condizioni in cui questi bambini nascono pregiudicano il loro futuro, in termini di mancanza di adeguato accudimento, “povertà di cura”, mancanza di opportunità educative, svantaggio nello sviluppo fisico e cognitivo.
Per i bambini, e in particolare per quelli più poveri, l’intervento precoce tutela la salute, favorisce lo sviluppo di competenze linguistiche, la capacità di lettura, la facilità di comprensione della matematica e delle scienze, lo sviluppo di attitudini socio-affettive e di sana relazione sociale.
Da questo impegno è nata la Rete Fiocchi in Ospedale, per condividere informazioni, prassi e contenuti e portare avanti un’azione comune per il miglioramento della qualità dello sviluppo dei bambini e delle bambine nel delicatissimo periodo dei primi anni della loro vita.
La Rete Fiocchi in Ospedale raccoglie un patrimonio di buone leggi, disposizioni, linee guida, esperienze di campo, attività di analisi, ricerca e divulgazione scientifica e prova a metterle in chiaro, all’interno di uno spazio comune (attraverso incontri formativi e il sito www.retefiocchi.savethechildren.it) dove possano essere condivise, scambiate e valorizzate.
La Rete Fiocchi in Ospedale si basa, più che sulla creazione di nuovi presidi (i nostri Fiocchi con uno spazio in ospedale sono presenti a Torino, Milano, Roma, Pescara, Napoli, Bari, Sassari) sul riconoscimento e il collegamento di realtà attive – di tipo associativo, culturale, scientifico, socio-assistenziale – che abbiano come ingrediente comune l’impegno per un intervento precoce finalizzato al benessere dei bambini e delle bambine, fin dal momento della gravidanza.
In questo anno le realtà che hanno aderito alla rete sono diventate da 4 a 15 in tutta Italia.
Il seminario
Il seminario nazionale che si è svolto il 25 giugno ha promosso l’incontro tra i diversi progetti aderenti alla Rete Fiocchi in Ospedale, i nostri progetti di area 0-6, operatori e operatrici che collaborano ai progetti nelle varie realtà del paese, rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, esponenti del mondo accademico e della ricerca.
Il seminario del 2018 ha avuto al suo centro tre temi sui quali la Rete ritiene fondamentale operare, e sui quali sta maturando un dialogo con le istituzioni per favorire misure concrete di cambiamento sia in termini legislativi, sia in termini di sperimentazione locale.
Le attività
Anticipazione: azioni mirate alla presa in carico precoce dei bambini e delle bambine sin dalla gravidanza della mamma e, comunque, subito dopo la nascita, nel lasso di tempo fra la nascita e le dimissioni dall’ospedale.
Cura ed educazione: azioni mirate alla promozione di interventi di cura delle relazioni tra genitori e bambini/e, con particolare riguardo alla sollecitazione dell’ascolto, del contatto fisico, della lettura.
Integrazione: azioni miranti alla promozione di interventi integrati di tipo socio-sanitario ed educativo, che possano quindi coinvolgere attori diversi per la presa in carico di situazioni di disagio e o di esclusione sociale.
Sono intervenute autorità quali Serena Battilomo, dell’Ufficio tutela salute della Donna del Ministero della Salute, Enrica Pizzi dell’Istituto Superiore di Sanità, rappresentanti delle categorie (in particolare i pediatri) quali la dott.ssa Patrizia Elli, esperti quali Giorgio Tamburlini del Centro per la Salute del Bambino di Trieste che ha parlato di azioni di costruzione della relazione nei primi 1000 giorni e esperienze di virtuose realtà locali come Daniele Chitti, Servizio Infanzia Comune di Imola
Il video che abbiamo composto mettendo insieme tutte le loro testimonianze raccontate direttamente in prima persona in modo amatoriale ma “vero” è l’immagine di questo abbraccio che si allarga per andare insieme verso una comunità di cura.
….La comunità di cura è il luogo fisico e sociale dove qualunque bambino e qualunque bambina dovrebbe poter nascere. Un luogo dove si possano trovare risposte rapide ed efficaci ai bisogni di futuri e neo genitori. Un luogo dove ci si senta meno soli e dove le diseguaglianze sociali ed economiche possano essere superate o almeno mitigate e non debbano comunque mai essere di ostacolo allo sviluppo libero e sereno di bambini e bambine. Perché fare un figlio/a è un atto privato, ma la responsabilità del loro accesso nel mondo non può che essere pubblica…..
Gli aderenti alla rete
Ambulatorio solidale dell’Ospedale Evangelico Villa Betania di Napoli-Ponticelli, un ambulatorio che, nell’ambito di un’ampia azione di offerta sociale dell’intera struttura, è dedicato all’accoglienza, all’assistenza e alla cura di donne in condizione di disagio socio economico, straniere senza permesso di soggiorno, donne vittime di violenza, donne con gravidanze a rischio;
Ambulatorio Bambi dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, un ambulatorio che accoglie e segue ogni anno centinaia di minori vittime di maltrattamento, abuso violenza sessuale, violenza assistita, operando, non solo come struttura di pronto soccorso pediatrico, ma anche come centro di sostegno psicologico e psico-sociale con un’ampia interazione con forze dell’ordine, servizi sociali, associazionismo di settore, centri antiviolenza e comunità mamma-bambino;
Bosco incantato, Milano un progetto promosso dalla Fondazione Archè Onlus, per il sostegno ai genitori dei bambini e delle bambine ricoverati nella pediatria dell’ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano. Il progetto si propone, attraverso l’ascolto, l’accoglienza, la presa in carico e uno spazio di convivialità per le mamme, di far diventare l’esperienza dell’ospedalizzazione sempre più integrata nel contesto di vita e di quotidianità delle famiglie, non negandone gli aspetti di dolore e di fatica, ma individuando le potenzialità e gli aspetti positive, che sono presenti in ogni esperienza umana;
Associazione Acquamarina di Catanzaro, che, all’interno dell’Ospedale Pugliese Ciacco, la più grande maternità della Calabria, opera, congiuntamente ad altre realtà del territorio – tra le quali l’APS Io e Mamma – per promuovere un accompagnamento consapevole al momento della maternità, per favorire un migliore dialogo tra servizi ospedalieri e territoriali, un accompagnamento successivo alla nascita del bambino/a che consenta di prendere in carico tempestivamente eventuali bisogni ed emergenze.
Mamachat, Milano Progetto nazionale online, promosso dall’omonima associazione, di assistenza e consulenza alle neo-mamme in difficoltà, che promuove un counselling ostetrico, ginecologico, sociale e psicologico grazie a una rete di professionisti volontari.
Dare Voce al silenzio, Torino Progetto nazionale, promosso dall’omonima associazione, di formazione di operatori e insegnanti dei nidi, scuole dell’infanzia, elementari e medie per il riconoscimento, la prevenzione e il contrasto di violenza e maltrattamento contro i minori.
Le Patronesse, Ancona Storica associazione di sostegno a pazienti in stato di fragilità socio economica ed emotiva, con particolare riguardo alle donne e ai minori, presso l’Ospedale Salesi di Ancona,
Hakuna Matata, Fossano (CN) Progetto regionale di sostegno alla genitorialità, attraverso laboratori di orientamento e formazione, e soprattutto attraverso la costruzione di attività di mutuo sostegno tra genitori.
Nati con la cultura, Torino Progetto promosso in collaborazione tra la Fondazione Medicina a misura di Donna Onlus, il Museo civico di arte moderna e l’Ospedale Sant’Anna di Torino per favorire il contrasto precoce alla povertà educativa, la lettura neonatale e il contatto precoce tra bambini/e e cultura.
Università cattolica del Sacro Cuore, Roma con la sperimentazione UP, di ricerca azione sul disagio psicosociale perinatale.
Associazione Lo Scrigno, Bari Associazione di autoaiuto tra donne che promuove il dialogo e lo scambio tra le donne, soprattutto quelle in condizione di disagio sociale ed economico, in periodi delicati e complessi della propria vita (adolescenza, gravidanza, post partum, menopausa).
Cooperativa sociale Koinè, Novate milanese (MI) Cooperativa di promozione e gestione di servizi educativi innovativi per la primissima infanzia.
Family Lab, Tavolo cittadino, Bassano del Grappa (VI) Tavolo promosso dall’amministrazione comunale e composto da 12 rappresentanti di altrettante realtà associative e cooperative locali, con l’obiettivo di promuovere azioni di sostegno ai nuclei familiari in condizione di disagio socio-economico.
Ospedale Cervello, con Spazio Mamme e Laboratorio Zen insieme, Palermo Progetto di prevenzione e sostegno di future e neo mamme.
Mammachemamme, Cosenza Associazione per formare, informare e sostenere le mamme e le loro famiglie, realtà di riferimento in Calabria per la depressione perinatale.