Tre consigli per far scoprire ai bambini il piacere della lettura
Leggere un libro significa stimolare l'immaginazione e la curiosità di tuo figlio, fargli conoscere storie nuove e mondi lontani, imparare parole mai sentite prima ed esercitare la capacità di concentrazione.
Una delle chiavi per avvicinare i più piccoli al mondo dei libri è quella di cambiare la prospettiva con la quale guardare alla lettura: è importante, infatti, non incorrere nell’errore di trasformare il leggere esclusivamente in un obbligo o un obiettivo educativo, ma identificare piuttosto un percorso che accompagna in modo naturale il bambino nel suo percorso di crescita e attraverso il quale andare avanti insieme ai propri figli nel mondo della fantasia.
Claudia Bernabucci, educatrice del nostro Punto Luce nel quartiere Torre Maura a Roma, ha condiviso con noi tre consigli utili per avvicinare e far appassionare i bambini alla lettura.
- Creare un ambiente comodo, accogliente e privo di troppi stimoli esterni dove poter leggere in tranquillità e immergersi nella storia. La lettura può in questo modo diventare un piacevole rituale di attenzione, relazione e coccola tra genitori e figli.
- Scegliere qualunque libro sia interesse del bambino, senza prestare troppa attenzione a categorie o etichette, perché qualsiasi cosa può essere letta e avere un senso. Anche un volume di sole immagini può assumere un importante valore narrativo nel momento in cui quelle immagini, incontrando la fantasia del bambino, danno vita a una storia.
- Leggere una storia insieme ai propri figli deve rappresentare una “porta aperta”, non deve necessariamente avere una fine o essere influenzato da giudizi di valore. Un libro che non è piaciuto può rappresentare un’occasione per riscrivere la storia e modificarla con la creatività.
Ogni esperienza nella vita di un bambino rappresenta un tassello importante nel suo cammino di crescita e nella costruzione del suo futuro di adulto. In Italia, però, oltre un milione di bambini rischia di non veder decollare il proprio futuro perché vive in condizioni di povertà materiale ed educativa.