Aleppo: 500 bambini morti o feriti dal fallimento della tregua un mese fa
L’Organizzazione ha organizzatodelle fiaccolate in diverse città del mondo per ricordare i bambini siriani vittime del conflitto.
A un mese dal fallimento della tregua ad Aleppo, oltre 500 bambini sono rimasti uccisi o gravemente feriti. A seguito dei recenti bombardamenti nella parte orientale della città assediata, sono stati registrati 136 morti e 397 feriti gravi negli ospedali, ma si stima che il totale dei decessi sia molto superiore.
L’intensificarsi dei bombardamenti nella città ha lasciato isolati circa 100.000 bambini che hanno urgente bisogno di cibo, acqua potabile e cure mediche. Per stimolare l’opinione pubblica ad agire ed esprimere sdegno davanti al disprezzo dimostrato nei confronti della vita dei bambini di Aleppo, Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e promuoverne i diritti, ha organizzato delle fiaccolate ad Aleppo, New York, Berlino, Toronto e Ginevra. Ad Aleppo, dove sarebbe troppo pericoloso riunirsi in gruppi perché potrebbero diventare bersaglio dei bombardamenti, i bambini e le famiglie terranno dei momenti individuali di raccoglimento per commemorare questa tragedia e chiedere che venga immediatamente ripristinata la tregua e venga posto fine al massacro.
Nonostante le notizie parlino di una sospensione degli attacchi aerei ad Aleppo di otto ore, questo breve lasso di tempo non sarà sufficiente a fare entrare gli aiuti o evacuare i bambini feriti prima che riprendano gli scontri. “Quello che sta succedendo ad Aleppo e in tutta la Siria è una delle sfide politiche e morali cruciali dei nostri tempi,” dichiara Helle Thorning-Schmidt, Direttore Generale di Save the Children International. “La mancata protezione dei bambini sta mettendo a repentaglio tutto il sistema del diritto umanitario internazionale. Senza un’azione urgente, questo diventerà uno degli episodi più tragici dei nostri tempi”. Per tutta la durata del conflitto in Siria, ospedali, scuole e altre infrastrutture civili sono state ripetutamente bombardate e i bambini e gli altri civili hanno pagato il prezzo più alto.
Non viene permesso agli aiuti di entrare e alle persone di lasciare la città e le condizioni sono diventate intollerabili per i civili intrappolati, molti dei quali sono privi di mezzi di sostentamento da mesi. “Il mondo non può voltarsi dall’altra parte mentre questi bambini rischiano la vita.
I bambini siriani sono stati dimenticati troppo a lungo ed è necessario uno sforzo congiunto di tutte le parti per trarli in salvo mentre la situazione ad Aleppo peggiora. La storia ci giudicherà sulla base della risposta che sapremo fornire,” conclude Helle Thorning-Schmidt. Save the Children chiede una tregua immediata di 72 ore in Siria come primo passo per garantire che i malati e i feriti vengano urgentemente evacuati e che gli aiuti umanitari, di cui c’è disperato bisogno, possano raggiungere i bambini e le famiglie. L’Organizzazione chiede inoltre che venga aperta un’indagine per fare chiarezza sugli attacchi indiscriminati di cui sono stati oggetto scuole, ospedali e altre infrastrutture civili ad Aleppo.
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