Ad Amatrice i bimbi tornano a giocare nello Spazio a Misura di Bambino
Il terremoto del 24 agosto in Centro Italia ha lasciato dietro di sé comunità e paesi devastati: famiglie e bambini sono ora sfollati nelle tende e la loro normalità è spezzata, frantumata da questo terribile evento.
In questi momenti ad Amatrice stiamo pensando a ricomporre un contesto di serenità e di apprendimento per quei bambini per i quali il futuro, anche quello scolastico, è a rischio.
Lo Spazio a Misura a Bambino che abbiamo allestitoserve proprio a questo: ritrovare il gioco e la scuola come forme del quotidiano di ogni bambino.
Questa è la testimonianza diMaria*, la mamma di Roberta*, che ha 7 anni e vorrebbe andare in seconda elementare.Non ha ritrovato la sua scuola che è andata in macerie ma, per ora, Roberta ha ritrovato uno spazio dove giocare, leggere, imparare a socializzare "come a scuola".
La nostra famiglia è di Amatrice, ma la notte del terremoto, fortunatamente, ci trovavamo in un'altra località, non troppo lontana da qui, Capricchia. La nostra casa di Amatrice è gravemente danneggiata, ci sono crepe enormi e non si può entrare. Siamo venuti a vedere in che condizioni fosse la nostra casa il giorno stesso del terremoto.
Tutti i nostri familiari, per fortuna, stanno bene, ma abbiamo perso tanti amici cari con i loro bambini. Noi siamo salvi ma allo stesso tempo abbiamo perso tutto.
La notte del terremoto Roberta non si è accorta di nulla, sono stata io a svegliarla. Lei non ha subito il terremoto in sé ma ora sta subendo le conseguenze del terremoto.La casa in cui abitava non c'è più, non ha più la sua cameretta, non ha più i suoi giocattoli, non ha più niente: ora dormiamo in tenda, qui in una delle tendopoli di Amatrice. In tenda siamo in otto: io, mio marito, Roberta, i miei genitori, mia sorella e un'altra persona che non è un nostro familiare.
Il giorno in cui Save the Children ha aperto lo Spazio a Misura di Bambino qui nella tendopoli ho subito chiesto a Roberta se volesse andarci e lei era entusiasta. Nello spazio di Save the Children, insieme agli educatori, Roberta e gli altri bimbi giocano, disegnano, fanno tante attività: si divertono, socializzano e soprattutto vivono momenti di normalità, come se fossero a scuola. Se non ci fosse questo spazio in cui possono trascorrere molte ore, la mattina e il pomeriggio, Roberta passerebbe il suo tempo nella polvere della tendopoli o al chiuso nella nostra tenda. Come mamma, in questo momento così delicato, sono molto contenta che mia figlia possa riacquistare un po' di pace, calma e serenità e giocare, proprio come faceva prima. E anche per me e mio marito si tratta di un grande sollievo: in questo modo possiamo ritagliarci dei momenti di distensione, sapendo che la nostra bimba è in un luogo sicura, protetta.
Non sappiamo se andar via da Amatrice oppure no ma questa è casa nostra e andar via da qui vorrebbe dire andar via per sempre. Non vorremmo lasciare Amatrice: la nostra vita è qui.
Roberta probabilmente non si rende ancora conto di quello che è successo. Il mio desiderio più grande è che possa andare a scuola e che torni il prima possibile ad avere una vita normale.
Come aiutare i bambini e le famiglie colpite dal terremoto
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