Come essere vicini ai propri figli dopo il terremoto: bambini da 1 a 5 anni
Quando si verifica un'emergenza come un terremoto, i bambini sono particolarmente vulnerabili perché, oltre allo shock per l'evento traumatico sono costretti a rinunciare ad una vita normale, a sconvolgere i loro ritmi di vita e a vedere stravolto il loro ambiente di riferimento. I bambini in età prescolare, da 1 a 5 anni, ad esempio, potrebbero sentirsi impotenti e spaventati, sia a causa di pericoli reali che immaginari. Hanno bisogno che i loro genitori li facciano sentire protetti e al sicuro. Di seguito, nella nostra breve guida vi insegniamo come farlo, imparando a valutare specifici segnali di evidente malessere e disagio.
I sintomi di stress che un bambino da 1 a 5 anni può manifestare
- Difficoltà a dormire e a mangiare;
- atteggiamenti capricciosi e irritabilità;
- atteggiamenti provocatori, dice spesso “no!”;
- spaventarsi eccessivamente per incidenti e piccole ferite;
- preoccuparsi che il terremoto possa ripetersi;
- stare sempre fisicamente vicino ai genitori, provare ansia da separazione;
- essere più pauroso del normale (paura del buio, degli sconosciuti);
- essere troppo tranquillo o silenzioso;
- ricominciare a bagnare il letto, a succhiarsi il pollice, o mostrare altri comportamenti regressivi;
- porre sempre le stesse domande, a volte su piccoli dettagli di ciò che è successo.
10 modi per affrontarli
- Per i bambini è importante essere rassicurati sulla vostra capacità di tenere la situazione sotto controllo: saper gestire l'ansia infatti li farà sentire liberi di manifestare il loro disagio senza il timore di farvi soffrire, un sentimento che spesso caratterizza i bambini di questa età.
- È necessario che, prima di parlare con loro, elaboriate le vostre reazioni ed emozioni. Cercate inoltre di anticipare le loro domande in modo da formulare una risposta consona e che trasmetti sicurezza.
- Superate le vostre resistenze di adulti a parlare di quanto è accaduto per il timore che riemergano la sofferenza e la paura, in quanto i bambini hanno bisogno di dare significato a quello che è successo per poter gestire al meglio le proprie emozioni.
- Usate il loro linguaggio per spiegare l'accaduto perchéi bambini hanno bisogno di dare un senso all'esperienza in base alla propria età: usate parole semplici.
- Fate sentire ai bambini il vostro affetto e la vostra presenza, evitando di separarvi da loro per periodi molto lunghi.
- Evitate di metterli ripetutamente di fronte alla visione delle immagini del terremoto, davanti alla televisione o di farli partecipare alle vostre discussioni tra adulti sulla tragicità dell'evento. Se dovesse accadere ricordate che la regola è sempre quella di indurli ad esprimere le loro emozioni.
- State con i vostri bambini più a lungo prima che vadano a letto e leggete loro delle favole prima che si addormentino: hanno bisogno di sentirsi protetti più a lungo. Inoltre è utile anche che i bambini conservino le loro abitudini, per quanto possibile, relative al sonno e ai pasti: li farebbe sentire più sicuri.
- Se manifestano maggiore aggressività, dovuti allo stress da evento traumatico, stabilite delle regole e delle sanzioni per comportamenti eccessivi senza sgridarli troppo. Lodateli quando, al contrario, si comportano bene.
- Se avete parlato con loro del terremoto, concludete la conversazione con attività ludiche che li rassicurino. Lasciate che i bambini piangano e si sentano tristi. Sono normali espressioni delle emozioni legate al terremoto che sono utili per elaborare l’evento.
- Se dimostrano comportamenti regressivi, come bagnare il letto o succhiare il pollice, non sgridateli e non sminuiteli: evitate di farli sentire in imbarazzo, confortateli.
Pubblicheremo, nei prossimi giorni, altri consigli per stare accanto ai vostri figli nelle situazioni di emergenza.
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Per approfondire consulta la nostra guida per genitori durante le emergenze