Il bilancio 2015: cosa abbiamo fatto in Italia per contrastare la povertà educativa
Nel 2015 abbiamo incrementato dell'8%, rispetto al 2014, i fondi destinati ai programmi in Italia, allocando, nello specifico, il 39% delle risorse per l'Italia ai programmi di contrasto alla povertà.
Un esempio fra gli altri: per contrastare la povertà educativa, nell'ambito della campagna Illuminiamo il futuro, abbiamo attivato 5 nuovi Punti Luce e assegnato 294 doti educative a chi ne aveva più bisogno, raggiungendo 6.527 beneficiari.
Anche nel 2015, i nuovi Punti Luce sono sorti come spazi aperti a bambini, adolescenti e ai loro genitori, per garantire ai minori che vivono in contesti di privazione economica e materiale, l'accesso ad opportunità educative, come: il sostegno scolastico, laboratori per lettura e attività scolastica, educazione al movimento e al gioco creativo, laboratori artistici e musicali, internet sicuro, laboratori di educazione a una corretta alimentazione e a sani stili di vita, consulenze legali, psicologiche, pediatriche ed educazione alla genitorialità.
In Italia 1 minore su 2 tra i 6 e i 17 anni non ha letto un libro se non quelli scolastici e più della metà dei minori non ha visitato un museo o un sito archeologico. Il 64% dei bambini in Italia non ha svolto 4 o più attività tra sport, teatro, concerti, musei, siti archeologici, libri e internet.Questi dati segnalano uno stato diffuso di privazione educativa che nega ai bambini la capacità di progettare il loro futuro e realizzare le proprie aspirazioni.
Durante le nostre attività,restituiamo quelle opportunità educative mancate che è possibile riconoscere nelle parole di questi bambini e bambine, del Punto Luce di Torre Maura a Roma.
Lo Spazio lettura è uno spazio libero ma soprattutto è il nostro regno della fantasia.
Mi piace tanto leggere, soprattutto i libri che mi fanno ridere: quando sono triste prendo un libro, per esempio questo che ho con me, Diario di una schiappa, e mi metto a leggere, così mi diverto. Dove vivo non ci sono della biblioteche perciò io vengo qua a leggere
È semplice capire le molte sfumature che può assumere l’esclusione dal racconto di Erika, 10 anni: nel Punto Luce ha scoperto una passione per uscire da un modello culturale di genere e familiare privativo che le stava negando la possibilità di scoprire le proprie capacità. Con la pallavolo, ha trovato un proprio spazio dove poter crescere ed emergere.
Quando ho detto a mio fratello che volevo fare pallavolo, lui mi ha risposto che ero troppo bassa e non potevo. Ed io gli ho detto che per fare qualsiasi sport basta credere in se stessa. E’ stato un onore avere una divisa di pallavolo, mi sentivo molto felice, mi faceva sentire parte di una squadra ed eravamo molto orgogliose di quello che facevamo, anche se perdevamo.
Fare pallavolo ha influito positivamente anche sul rendimento scolastico di Erika e sul riconoscimento dell’autonomia della bambina da parte della famiglia, tanto che la madre le ha portato un fiore alla prima partita perché si sentiva emozionata per lei.
Ringraziamo il sostegno dei nostri 408.500 donatori che ci ha permesso di sviluppare le nostre attività educative e di creare migliaia di opportunità educative.