Gli sbarchi di migranti in Italia: storie da Cagliari di minori non accompagnati
Sono quasi 2.500 i minori stranieri non accompagnati arrivati nel nostro Paese nel 2016 a fronte di un sistema di accoglienza e protezione ancora inadeguato. Dall’inizio di marzo il numero è più che raddoppiato rispetto all’anno scorso e, con l’arrivo della primavera, il flusso di migranti in Italia aumenterà ancora di più. Siamo presenti in tutti i principali luoghi di sbarco anche con Team mobili come nel caso dello sbarco del 21 marzo a Cagliari.
Il 21 marzo scorso sono sbarcati in Sardegna, nel porto di Cagliari, 667 migranti salvati in diverse operazioni in mare e provenienti da Eritrea e Somalia, fra cui 147 minori non accompagnati. Abbiamo immediatamente attivato un Team mobile sull’Isola per supportare questi minori, contribuire a valutare i loro bisogni primari, individuare i casi più vulnerabili e conoscere le condizioni di accoglienza delle strutture sull’isola nelle quali sono stati trasferiti dopo lo sbarco.
Il Team ha fornito mediazione culturale, fondamentale nel caso dei minori eritrei e somali che normalmente conoscono solo la loro lingua, e tutte le informazioni legali su quello che la legge italiana prevede per la loro accoglienza e protezione in quanto minori soli e quindi particolarmente vulnerabili, anche attraverso la distribuzione di volantini informativi in lingua.
Nei numerosi colloqui individuali effettuati, molti minori hanno dichiarato di avere parenti in altri paesi europei che vorrebbero raggiungere e hanno sottolineato come in Libia la situazione si sia aggravata e ci siano moltissimi migranti, anche eritrei, che attendono di essere imbarcati. Tutti i minori arrivati in Sardegna con questo sbarco hanno raccontato di essere stati detenuti in luoghi sotterranei, in mano a diversi gruppi che chiedevano soldi in cambio della liberazione o pretendevano la conversione all’Islam. Alcuni sono stati picchiati e hanno raccontato anche di persone uccise.
Condizioni delle strutture di accoglienza
I nostri operatori hanno visitato 5 strutture (4 in provincia di Cagliari ed 1 in provincia di Oristano) rilevando anche alcune criticità legate a:
- condizioni di promiscuità fra adulti e minori
- insufficiente preparazione degli operatori impiegati nelle strutture di accoglienza
- in alcuni casi scarsa distribuzione di beni di prima necessità, in particolare di vestiti.
Gli operatori stanno svolgendo un’altra missione per raggiungere, informare e supportare i minori non accompagnati che si trovano nelle strutture non ancora visitate, in particolare nelle province di Nuoro e Sassari, nonché per contribuire a supportare le Autorità locali nel dare seguito ai casi vulnerabili e di potenziale ricongiungimento familiare individuati.