Gaza: 104 persone uccise in fila per il cibo
A Gaza i bambini muoiono di fame, ma i loro genitori vengono uccisi mentre sono in fila per procurarsi il cibo salvavita da portare loro. È sconcertante l’ultima notizia che arriva da Gaza, dove ci sono stati oltre 100 morti in coda per gli aiuti alimentari.
Gaza, la fila per il cibo diventa la fila della morte
A Gaza almeno 104 persone sono state uccise e 760 ferite mentre facevano la fila per gli aiuti umanitari. Nel frattempo, dal Ministero della Salute, arriva la conferma della morte di bambini a causa della malnutrizione. Già ieri avevamo dato la notizia che i bambini a Gaza iniziano a morire a causa della mancanza di cibo.
Jason Lee, direttore nazionale di Save the Children nei Territori palestinesi occupati, ha dichiarato: "Una fila per procurarsi cibo salvavita è diventata una fila per la morte. Mentre i bambini muoiono per mancanza di cibo, i loro genitori muoiono nel tentativo di procurarselo. Deve esserci un'indagine immediata e imparziale su quanto è accaduto e devono essere intraprese azioni per garantire il rispetto del diritto umanitario internazionale. Ai civili non può essere negata l'assistenza salvavita, né possono essere uccisi mentre cercano di ottenere aiuto".
Chiediamo un'indagine immediata
A Gaza bambini e famiglie sono stati costretti a prendere misure disperate per sopravvivere. Adesso, mentre cercavano di procurarsi il cibo dai convogli umanitari, quel poco che gli permette di mantenere in vita le loro famiglie, le persone vengono uccise e ferite.
E come se non bastasse, non hanno la possibilità di andare da nessuna parte per ricevere cure mediche efficaci, poiché le strutture sanitarie sono state distrutte dopo quasi cinque mesi di bombardamenti.
Deve essere avviata un’immediata indagine indipendente su questi fatti, ai civili non può essere negato l’accesso al cibo né è tollerabile che vengano uccisi mentre cercano aiuto. Continuiamo, senza sosta a chiedere un cessate il fuoco immediato e di ciò che è di avviare delle azioni per garantire il rispetto del diritto umanitario internazionale.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.