Attacchi nel campo profughi palestinese in Libano: cosa succede
Negli ultimi giorni si sono verificati diversi scontri ed attacchi nel campo profughi palestinese di Ein el-Hilweh, in Libano: il più grande dei 12 campi profughi in Libano che ospita fino a 80.000 persone tra rifugiati palestinesi, siriani, libanesi e migranti provenienti da altri paesi.
Attacchi in Libano: cosa succede
Almeno 11 persone sono state uccise e due bambini sono rimasti feriti nei combattimenti nel campo profughi palestinese di Ein el-Hilweh. Il perdurare dei combattimenti avrà un impatto devastante e duraturo sui bambini e sulle loro famiglie.
Gli attacchi nel campo profughi in Libano, hanno anche determinato la chiusura delle scuole. La violenza in corso sta privando i minori del loro diritto a un accesso sicuro all'istruzione, con segnalazioni di danni ingenti ad almeno due edifici scolastici che hanno lasciato migliaia di studenti fuori dalla scuola.
È fondamentale che tutte le parti diano la priorità a ridurre le tensioni nel campo palestinese di Ein el-Hilweh per proteggere le bambine, i bambini e le loro famiglie. Invitiamo tutte le parti a mettere i diritti dei bambini al di sopra di qualsiasi altra considerazione e ad adottare misure immediate per dare sicurezza ai più piccoli a Ein el-Hilweh e nelle aree circostanti.
Sospensione delle attività a causa degli attacchi nel campo
A causa degli scontri nel campo profughi palestinese, siamo stati costretti a sospendere le attività del nostro centro comunitario per minori.
Mohamad Mannaa, vicedirettore di Save the Children in Libano, ha affermato a riguardo: “Questa escalation ci ha costretti a chiudere temporaneamente il nostro centro comunitario dove si svolgono attività di tutela dei minori. Insieme ai nostri partner, stiamo monitorando da vicino gli sviluppi in corso ed esplorando tutti i mezzi possibili per rispondere urgentemente ai bisogni dei bambini colpiti, compresa la distribuzione di cibo di emergenza, alloggi e articoli non alimentari, nonché servizi di protezione dell'infanzia.”
Operiamo in Libano dal 1953 e co-guidiamo il settore dell'istruzione in Libano. Per i rifugiati che vivono in insediamenti informali, abbiamo distribuito materiali per poter avere un rifugio, carburante e coperte in modo che le famiglie possano proteggersi dal freddo. Forniamo anche beni di prima necessità, come attrezzature per lavare e cucinare e supporta le autorità locali nella realizzazione di progetti di risanamento.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.