COP27: una risposta urgente per l’emergenza climatica
Le diffuse inondazioni degli ultimi tre mesi hanno sconvolto la vita di circa 19 milioni di bambine e bambini che vivono in Pakistan, Nigeria, India, Ciad e Sud Sudan. Secondo l'International Disasters Database, le alluvioni in questi cinque Paesi hanno colpito un totale di 38,7 milioni di persone con migliaia di morti e milioni di sfollati.
Inoltre, le popolazioni di questi paesi, soffrono di alti livelli di insicurezza alimentare, il che significa che stanno affrontando una grave crisi alimentare accelerata dai disastri climatici. Le bambine e i bambini dei Paesi a basso reddito e quelli colpiti da disuguaglianze e discriminazioni sono particolarmente soggetti.
Le speranze di 2,4 miliardi bambini alla COP27
I leader mondiali riuniti in Egitto per la COP27 devono garantire un’attenzione particolareai diritti dei bambini e delle bambine, tenendo bene a mente che le decisioni critiche che prenderanno nel presente andranno ad influenzare il loro futuro.
Proprio per presentare le migliori pratiche che dimostrano come i bambini e i giovani, in particolare quelli più colpiti da disuguaglianze e discriminazioni, dovrebbero essere al centro della risposta mondiale alla crisi climatica, organizzeremo, un evento collaterale alla COP27 che si svolgerà il 15 novembre alle ore 15:30 nel Padiglione Italia, grazie alla collaborazione e agli spazi messi a disposizione dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano. All’evento, oltre alla partecipazione di Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia, ci sarà, tra gli altri, un Rappresentante del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano e dei giovani attivisti per il clima dall’Italia, dall’Egitto e dal Marocco.
Le future generazioni pagano le conseguenze
Il livello dell’acqua oltre la soglia di pericolo ha lasciato una scia di distruzione in ogni Paese, con case sommerse, coltivazioni distrutte e scuole costrette a chiudere, mettendo a rischio l'istruzione di migliaia di bambini. Quest'estate in Pakistan, le piogge torrenziali dei monsoni, rafforzate dallo scioglimento dei ghiacciai, hanno provocato inondazioni improvvise da record che hanno colpito gravemente circa 16 milioni di bambine e bambini, il numero più alto di minori colpiti da alluvioni in un singolo Paese quest'anno.
Secondo le stime ufficiali del governo, come conseguenza diretta delle inondazioni, tra 8,4 e 9,1 milioni di persone potrebbero essere spinte verso la povertà. La crisi climatica sta cambiando il mondo come lo conosciamo con gravi implicazioni per i bambini. I nostri operatori hanno raccolto la testimonianza di Falimata, una ragazza di 16 anni, che vive a Likdir, una delle comunità più colpite dalle catastrofiche alluvioni nello Stato di Yobe, nel nord-est della Nigeria:
“Non abbiamo mai sperimentato delle inondazioni di questa portata nella nostra comunità. Quelle di quest'anno hanno distrutto case, spazzato via la fattoria dei miei genitori e bloccato la strada che porta alla nostra scuola. Non abbiamo acqua pulita. Manca il cibo e abbiamo difficoltà ad accedere ai servizi medici. Ora sto a casa senza andare a scuola e non so quanto durerà. Il mio sogno è quello di ricevere un'istruzione e di sostenere la mia comunità”
Emergenza fame e crisi climatica
Il numero di persone che soffrono la fame in Pakistan è aumentato di un allarmante 45%, con 8,62 milioni di persone che stanno affrontando livelli di critici o emergenziali di insicurezza alimentare. Di questi, 3,4 milioni sono bambine e bambini.
In Nigeria, dove circa 19 milioni di persone stavano giàsperimentando livelli di fame da crisi o peggio, le forti inondazioni hanno distrutto centinaia di migliaia di acri di terreno agricolo. Più di 1,25 milioni di bambini sono stati colpiti dalle peggiori alluvioni viste in Nigeria nell’ultimo decennio.
Ci vorranno mesi, se non anni, per riparare i danni delle inondazioni in tutti e cinque i Paesi. Tuttavia, l'entità dei bisogni necessari per una ricostruzione sostenibile e resiliente probabilmente supera le risorse disponibili nella maggior parte dei Paesi. "La COP27 rappresenta una delle ultime opportunità per mettere sotto controllo l'emergenza climatica e fornire finanziamenti ambiziosi per garantire un futuro sicuro al nostro pianeta e alle generazioni a venire", ha dichiarato Yolande Wright, Direttore globale di Save the Children per la povertà infantile, il clima e le aree urbane.
Le nostre richieste ai leader della COP27
- Garantire un'attenzione ai diritti dei bambini e all’equità, in particolare di quelli colpiti da disuguaglianze e discriminazioni, e basarsi sulle opinioni e le raccomandazioni dei bambini stessi nei negoziati, politiche e finanziamenti sul clima.
- Aumentare gli impegni finanziari per aiutare le comunità e i bambini colpiti da disuguaglianze e discriminazioni, ad affrontare e riprendersi dagli impatti e dagli shock climatici. Ciò include il superamento dell'impegno non mantenuto di fornire almeno 100 miliardi di dollari l’anno di finanziamenti per il clima e di ripartirli al 50% tra adattamento e mitigazione.
- Fornire nuovi, ulteriori e ambiziosi finanziamenti per affrontare la rapida escalation delle perdite e dei danni a causa della crisi climatica e sostenere la creazione di un nuovo meccanismo di finanziamento che aiuti ad affrontare il costo degli impatti irreversibili della crisi climatica sui diritti dei bambini. Ciò include il sostegno alle comunità già colpite da eventi climatici irreversibili.
- Agire con urgenza per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius, nell'interesse dei bambini, ed eliminare rapidamente l'uso e i sussidi ai combustibili fossili. Un'azione ritardata costerà letteralmente delle vite.
- Riconoscere l'importanza cruciale che i bambini hanno nell'affrontare la crisi climatica e ambientale e prendere provvedimenti per una partecipazione sicura e significativa dei bambini alla COP27 e ad altri forum e vertici sul clima, e agire in base alle loro raccomandazioni.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.