Il rapporto con tutto le attività e le azioni messe in campo nel corso del 2014.
Per tanti aspetti sembra che il mondo nel 2014 abbia fatto un passo indietro. Per le spaccature sociali, politiche e religiose. Per le brutalità verso la popolazione civile e, soprattutto, per l’intollerabile accanimento proprio contro i bambini. A 25 anni dalla firma della storica Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, 1 milione di bambini vive in aree in conflitto, 650 milioni sono in povertà estrema e 57 milioni non vanno a scuola.
Guardando all’Italia, nascono 50.000 bambini in meno rispetto a 25 anni fa e il 13,8% dei minori vive in povertà assoluta. Gli avvenimenti e le statistiche di quest’anno alimentano la nostra preoccupazione, accrescono il nostro senso di responsabilità e reclamano l’urgenza del nostro intervento nei confronti dei più vulnerabili e indifesi.
L’educazione è la risorsa più preziosa per lo sviluppo di un bambino e lo strumento più efficace per combattere povertà, emarginazione e sfruttamento. Per questo l’educazione resta l’area di intervento più significativa per Save the Children Italia, con il 43% delle risorse destinate ai beneficiari individuati tra i più vulnerabili e marginalizzati nel mondo. Volendo condensare in pochi e sintetici numeri l’intenso e appassionato lavoro di un anno sono 4,4 milioni i beneficiari diretti che abbiamo sostenuto nel corso del 2014, in Italia e nel mondo. Ma al di là dei grandi numeri, è per noi una forte motivazione pensare ai singoli bambini che, grazie a Save the Children, quest’anno hanno conosciuto l’emozione di una “prima volta”: la prima volta di un pasto adeguato per i bambini del distretto di Likoswe in Malawi; la prima volta di un giocattolo colorato negli asili di Za’atari, per i bambini siriani nati in questo sconfinato campo profughi; la prima volta di una gita fuori città per i bambini del Punto Luce di Bari che sono andati a visitare Matera.