Il devastante terremoto del 12 gennaio 2010 – una scossa di magnitudo 7 che ha lasciato più di 3 milioni di persone a Port-au-Prince, Léogâne, Petit Goave, Jacmel e nelle aree circostanti in disperato bisogno – ha imposto un pesante tributo ai bambini di Haiti. Hanno perso familiari, amici, effetti personali e ambienti familiari. In mezzo alle macerie e allo sfollamento, sono più vulnerabili a malattie, lesioni, abusi e sfruttamento. Nel frattempo, anche le loro opportunità future erano in pericolo, poiché il sistema educativo di Haiti è andato in rovina. La portata di questo disastro non aveva precedenti ad Haiti e i bisogni dei bambini e delle famiglie hanno superato di gran lunga le forniture disponibili e la capacità logistica. Secondo le stime, circa 200.000 famiglie (1 milione di persone) sono rimaste senza casa. La maggior parte si è trovata a vivere in insediamenti informali sovraffollati e con scarse condizioni igienico-sanitarie; impossibilitata ad accedere ai beni di prima necessità – cibo, acqua, riparo e servizi sanitari – senza assistenza. Altri sono fuggiti nelle campagne, aumentando il peso per le comunità rurali impoverite. Save the Children lavora con le famiglie, le comunità, il governo e la società civile di Haiti dal 1978, sia in contesti di sviluppo che di emergenza. Ben posizionata per rispondere, l'organizzazione ha rapidamente mobilitato quello che da allora è diventato il suo più grande sforzo di soccorso mai realizzato nell'emisfero occidentale.
The devastating January 12, 2010 earthquake — a 7-magnitude shock that left more than 3 million people in Port-au-Prince, Léogâne, Petit Goave, Jacmel and surrounding areas in desperate need — has exacted a heavy toll on Haiti’s children. They have lost family members, friends, belongings and familiar surroundings. In the midst of debris and displacement, they are more vulnerable to disease, injury, abuse and exploitation. Meanwhile, their future opportunities were also in jeopardy, as Haiti’s education system lied in ruins. The scale of this disaster was unprecedented in Haiti, and the needs of children and families have far exceeded available supplies and logistical capacity. An estimated 200,000 families (1 million people) were homeless. The majority were living in overcrowded, informal settlements with poor sanitation; unable to access the basic necessities — food, water, shelter and health services — without assistance. Others have fled to the countryside, increasing the burden on impoverished rural communities. Save the Children has worked with families, communities, government and civil society in Haiti since 1978, in both development and emergency contexts. Well-positioned to respond, the organization rapidly mobilized what has since become its largest relief effort ever in the Western Hemisphere.