La ricerca si propone di tracciare un quadro dell’impatto dei recenti eventi sismici che hanno colpito l’Italia Centrale sui diritti dei bambini e degli adolescenti.
I bambini coinvolti nei cosiddetti “disastri naturali” possono avere a che fare con diversi elementi di deprivazione improvvisa, che tendono a mettere a dura prova la loro capacità di resilienza. Possono perdere o essere costretti ad abbandonare la casa in cui vivono; a non disporre di alcuni oggetti della quotidianità a cui sono legati e che contribuiscono a definire il “senso di casa” e di famiglia; ad avere incrinata la cerchia affettiva e relazionale più stretta per qualche familiare, parente, amico o conoscente vittima del disastro; ad avere stravolte tutte le ruotine giornaliere su cui si costruiscono e ricostruiscono incessantemente la quotidianità di ciascuno di noi e parte del nostro senso di appartenenza. Allo stesso tempo possono ritrovarsi a dover cambiare scuola e ad apprendere velocemente nuove regole della convivenza. A vedere, in generale, limitata la propria autonomia in particolar modo nella conoscenza e nella gestione degli spazi fuori casa, con una decisa restrizione delle attività di gioco, così decisive per il benessere e la crescita.
Sono solo alcuni degli aspetti affrontati nella ricerca “L’impatto degli eventi sismici in Italia centrale sui diritti dei bambini e degli adolescenti”, realizzata da Save the Children in collaborazione con il Centro Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova, che tracciano un quadro della situazione di spiazzamento che si trovano a vivere i bambini e gli adolescenti a seguito di un sisma. Obiettivo dell’indagine è quello di far luce su queste criticità e contestualmente contribuire a fornire alcuni strumenti utili da cui ripartire per restituire a questi bambini quella normalità a cui hanno diritto.