Voci dal campo, Pakistan: la risposta umanitaria durante un conflitto
Nella notte di domenica scorsa un gruppo di guerriglieri Talebani pesantemente armati ha sferrato un attacco organizzato all’aeroporto di Karachi, la capitale commerciale del Pakistan. I combattimenti con le forze dell’ordine sono proseguiti fino a mattina quando un nuovo gruppo armato ha assaltato la centrale delle forze di sicurezza dell’aeroporto. Il bilancio delle vittime è di 38 morti. Si tratta di un attacco frontale con il quale i Talebani hanno fatto capire chiaramente al governo e all’esercito Pakistano che sono pronti a portare il conflitto, finora confinato nella travagliata regione del Nord Waziristan, nei centri nevralgici del paese. Queste notizie arrivano mentre stiamo organizzando la risposta umanitaria ad un possibile incremento di profughi in fuga dal conflitto con i Talebani, ma neanche noi ci aspettavamo un peggioramento così rapido della situazione. Ci si chiede quante famiglie riusciremmo a raggiungere con le risorse a disposizione se la situazione precipitasse. Quanto ci metteremmo ad arrivare sul posto con i primi aiuti umanitari? Intanto le strade di Islamabad sono pattugliate costantemente da un numero crescente di camionette cariche di Ranger armati. Aumentano i posti di blocco.